QUARTETTO FONÉ

Il mondo del Quartetto
Turno A, C

Paolo Chiavacci violino
Marco Facchini violino
Chiara Foletto viola
Filippo Burchietti violoncello

Matteo CRISTOFORI: Recitativo
Cosimo CAROVANI: Abschluss für Streichquartett
Paolo COGNETTI: Geistervariation VI
Salvatore PASSANTINO: Ungestüme Fantasie
Robert SCHUMANN: Quartetto per archi in la maggiore, op. 41 n. 3 (1842)

I compositori in programma nella prima parte del concerto sono i vincitori del “Concorso di composizione per quartetto d’archi “Abramo Basevi” – Prima Edizione 2019, “Robert Schumann gewidmet”. Il pubblico sarà invitato a votare la migliore composizione, assegnando il “Premio del Pubblico Abramo Basevi 2019”.

“Concorso di composizione per quartetto d’archi “Abramo Basevi” – Prima Edizione 2019 “Robert Schumann gewidmet”

Abramo Basevi, musicologo e compositore fiorentino, fondatore nel 1862 della prima “Società del Quartetto” in Italia, organizzò dal 1861 al 1864 un “Concorso annuale di composizione” dedicato al quartetto d’archi. Vi parteciparono musicisti già conosciuti, come Giovanni Bottesini e J. B. Charles Dancla, assieme a promettenti compositori ancora sconosciuti nel panorama europeo.
La Società del Quartetto di Firenze, ricostituita nel 2014 dal Quartetto Foné con l’intento di promuovere l’interesse e la divulgazione del repertorio per quartetto, prendendo ispirazione dalla coraggiosa idea di Basevi, ha indetto una selezione internazionale di composizione per questa formazione. Tematica di riferimento è stata la poetica musicale di Robert Schumann.
Le composizioni pervenute sono state molto numerose e, al di là di ogni più rosea previsione, di alto livello qualitativo.
Per questo motivo il Quartetto Foné, cui spettava l’onere e l’onore del giudizio, ha deciso di aumentare il numero delle composizioni selezionate, che da bando dovevano essere al massimo tre, selezionando quattro lavori.
L’analisi preliminare e il successivo studio di queste composizioni hanno evidenziato come il panorama delle scelte possibili per un compositore oggi, anche in rapporto ad un organico “blasonato” come quello del quartetto d’archi (palestra da sempre delle più ardite sperimentazioni da parte dei compositori), sia sempre più ampio e ricco di suggestioni.
Si passa cosi dalla liricità evocativa del “Recitativo” di Cristofori alla ricerca sul suono (del quartetto, non solo dei singoli strumenti) quasi cruda e post-espressionista di ”Abschluss” di Carovani, dalle atmosfere oniriche di sapore minimalistico di “Geistervariation” di Cognetti alla pulsazione ritmica (in contesto neoclassico) di “Ungestüme Fantasie” di Passantino.
Il “plug” con Schumann è stato realizzato nelle più diverse maniere, dalla citazione vera e propria all’idea di rispetto e contestazione allo stesso tempo della forma, tipica della poetica musicale del grande compositore renano; non è un caso se abbiamo ricevuto fra le numerose composizioni inviateci molte Fughe, fugati, preludi e comunque forme chiuse.
D’altronde “libertà nella regola” potrebbe essere senz’altro un motto che si attaglia perfettamente a Schumann e alla dicotomia fra Florestano ed Eusebio, fra eroismo e dolcezza, fra razionalità e sentimento.

Il Quartetto Foné ha pensato inoltre di coinvolgere attivamente il pubblico, che troppo spesso ha dovuto subire scelte musicali di ricerca accademica distanti dalle capacità di comprensione anche degli spettatori più colti.
Per questo il Quartetto invita calorosamente gli spettatori di questa particolare serata a votare il brano che merita un premio speciale, usando la scheda allegata e consegnandola al banco preposto.
Durante la seconda parte del concerto saranno quindi conteggiati i voti, e alla fine sarà proclamato il vincitore del premio del pubblico, e la sua composizione rieseguita dal Quartetto Foné.

Il Quartetto Foné si è formato alla scuola di Franco Rossi, violoncellista del Quartetto Italiano, perfezionandosi in seguito con il Quartetto Borodin, in- sieme al quale ha presentato l’Ottetto di Shostakovich in varie città italiane, e con il Quartetto di Tokyo, con il quale ha studiato all’Università di Yale in qualità di titolare di borsa di studio della stes- sa Università; è stato inoltre quartetto in residence presso il Norfolk Music Festival in Connecticut, dove ha preso parte a esecuzioni dell’opera integrale di Beethoven e di Bartók assieme allo stesso Quartetto di Tokyo.
Dopo essersi affermato in vari con- corsi nazionali (Stresa, Palmi, Trapa- ni) nel 1989 ha vinto il primo premio al Concorso internazionale “G.B. Viotti” di Vercelli. Nel Dicembre 1991 ha ot- tenuto il secondo premio al Concorso internazionale per quartetto d’archi “D. Šostakovič” a San Pietroburgo, dove ha ricevuto anche un premio speciale del- la giuria e il Premio Šostakovič asse- gnato dalla famiglia del compositore. Ha tenuto concerti per le maggiori isti- tuzioni concertistiche in Italia (fra le altre La Scala, Società del Quartetto e Serate Musicali di Milano, Unione Mu- sicale di Torino, Accademia Nazionale di S. Cecilia e Filarmonica Romana, Teatro La Fenice, Amici della Musica di Firenze, Associazione “A. Scarlatti” di Napoli, Amici della Musica di Palermo; Ravenna Festival).
All’estero ha tenuto concerti in Svizze- ra, Austria, Germania, Israele, Fran- cia, Spagna, Grecia, Stati Uniti, Canada e Giappone.
Il repertorio del Quartetto include le composizioni per quartetto di Beetho- ven e di Bartók, eseguite in cicli inte- grali presso diverse società italiane; inoltre si è dedicato parallelamente alla diffusione della musica contempo- ranea con alcune prime esecuzioni di compositori italiani (Pennisi, Guarnieri, Cappelli, Grossi, Aralla e Scannavini).