
Intervista all’Amai Quartet
Qual è il primo ricordo della tua vita legato alla musica che ti viene in mente?
Janela Nini: It is actually funny, because all those foggy memories of mine are somehow connected to a very precious souvenir from my childhood; apparently my favourite toy of that time seems to have been a beautiful fairy, who was “singing” the famous lullaby from Brahms. I kept that with me all of the time, while listening to that music over and over again and I’ve been told that, this sweet melody became my everydays refrain for quite a bit.
Chiara Siciliano: Mi ricordo che da bambina ascoltavo con i miei genitori alcune opere di Mozart. In particolare, Don Giovanni mi piaceva moltissimo e disegnavo le bandiere delle nazioni elencate da Leporello nella sua aria Madamina, il catalogo è questo. Da innocente bambina non sapevo il vero significato del brano, ma il disegno è ancora a casa e Mozart è ancora uno dei miei compositori preferiti!
Michaela Kleinecke: That´s a difficult question for me. Music has been always there since I was born, or even before because my parents are professional musicians. They took me and my brother to concerts and the theater as soon as possible.
Anna Tonini-Bossi: Da piccola, quando andavo ancora all’asilo, adoravo guardare il film del Flauto Magico di Mozart diretto da Ingmar Bergman. Avevo imparato l’aria della Regina della notte e la cantavo spesso, ovunque mi trovassi. Una volta la cantai nella hall di un albergo in cui ero in vacanza. Gli altri ospiti ne rimasero piuttosto sorpresi!
Cosa ti ha spinto a iniziare a suonare uno strumento musicale?
Janela: My grandfather always wished for me to take violin lessons, an instrument he liked very much. As a young child, bright eyed from the very first time I entered the music school and saw various instruments, I felt kind of flattered to be able to have such fascinating hobby to pass the time – so that’s what I did. So I guess, his initiative (and later his immense support) brought me to where I am now.
Chiara: Mia mamma ha sempre amato la musica, come mio nonno, una famiglia di grandissimi appassionati. Quindi già da bambina mi aveva fatto fare dei corsi introduttivi alla musica, ritmo, nome delle note, cantare nel coro, eccetera. Dopo un po’ di tempo mi è stato chiesto cosa volessi suonare e ho scelto il violino!
Michaela: In my case that´s very simple and obvious. I was always looking up to my parents and my brother when they were playing. I think when I was five or six, I expressed the wish that I want to learn the violin, like my mother.
Anna: I miei genitori, vedendo che ero portata per la musica, decisero che avrei dovuto provare a suonare uno strumento. Scelsero il violoncello perché credevano che fosse meno stancante del violino, siccome si suona da seduti! Non avevano tenuto conto del fastidio di doverlo trasportare però!
Quando hai capito che eri brava in quello che stavi facendo e che questa attività avrebbe occupato una parte importante della tua vita?
Janela: Music was simply different from everything else I was told I was good at. Despite the young age, I already admired the freedom I could have – usually used to fantasize and write short stories about each piece I was studying (like an opera libretto), thinking that all the different protagonists were able to speak through my own voice. As I grew a little bit older, however, the concept of the freedom and creativity became more and more a necessity for my life and playing the violin became gratifying on a deeper level.
Chiara: Credo che non ci si senta mai “bravi” di per sé, fare il musicista è una carriera difficile. Più che la bravura bisogna mettere in conto quanto impegno ci vuoi mettere, quanto tempo ci vuoi investire ed essere sicuro che, anche nelle intemperie e nelle difficoltà ricorrenti in questo mestiere, tu non vuoi mollare mai.
Michaela: I think I realized very soon (maybe at the age of 12 or 13) that music would be always a big part of my live. Of course, my parents were always kind of role models for me, but it seemed to be worth it dedication my live to music.
Anna: Non ho mai creduto di essere davvero brava in quello che facevo, ma a 14 anni ebbi l’occasione di fare lezione con la grande solista Natalia Gutman. Lei mi disse che allora il mio livello non era abbastanza alto per la mia età. Dovetti decidere se mollare o impegnarmi di più per migliorare. Capii che non volevo una vita senza il violoncello e scelsi di andare avanti con determinazione.
Ci sono stati dei momenti in cui avresti voluto mollare tutto e cambiare direzione?
Janela: To be honest – yes… here and now, mostly during some frustrating times or while practicing demanding repertoire, I have to admit that I’ve thought, that it would have been also cool (and haha maybe easier) if I would have followed – the also much wanted path from the side of my family – Math studies. But the idea of quitting disappears as quickly as it comes, and I never truly regretted making this choice for my career.
Chiara: Certo, ed è normale, siamo umani, abbiamo tanti interessi e soprattutto un istinto di sopravvivenza. Quando capisci che fare il musicista non è una vita facile pensi sempre a un piano B a un certo punto della tua vita. Io, ad esempio, sono diplomata come cuoca e finché ho potuto ho esercitato entrambe le professioni contemporaneamente. Poi, però, la scelta sulla musica è stata chiara.
Michaela: Yes and no I would say. Yes, because sometimes when you get stuck with some repertoire you don’t really like but you have to play it anyway, or of course because Covid took away any perspective for a while. No because these thoughts disappeared in the end often very quickly.
Anna: Ci sono stati molti momenti in cui ho creduto di non riuscire a superare gli ostacoli di questa carriera e ancora adesso non sono completamente sicura che avrò davvero successo. Ma in fondo so di non voler fare nient’altro. Non potrei mai lasciare la musica e dedicarmi a qualcos’altro.
Qual è il momento più emozionante che ricordi della tua carriera musicale?
Janela: When I had to play some soli-s during my debut as the concertmaster of the Youth Orchestra of Austria in the Golden glorious Hall of Musikverein.
Chiara: Ce ne sono stati tanti, ma forse sceglierei un momento post-concerto. Ero in Slovenia a suonare con un ensemble di archi e mi sono ritrovata a suonare il Quartetto n. 8 di Šostakovič come spalla dei secondi. Paura ma anche tanta voglia e determinazione, insomma il concerto andò molto bene. Qualche giorno più tardi ricevetti una lettera dal direttore dell’ensemble (l’Orchestra Amedeo), mi ringraziava non solo per il lavoro ma per il mio coinvolgimento e attenzione nell’occuparmi di sostenere le altre sezioni e lui stesso solo guardando e ascoltando durante la performance.
Michaela: I remember two moments. First when I was leading the viola section from the Austrian Youth Orchestra with Mahler’s masterpiece the 5th symphony and second when I played for the first time an operetta production. I think what these moments have in common is that I felt honored to be such a small but very important part of something so enormous and great.
Anna: È difficile sceglierne uno! Mi viene in mente il mio ultimo concerto con l’Orchestra Giovanile dell’Unione Europea EUYO, quando ho suonato come primo violoncello la Patetica di Čajkovskij a Ferrara. Ma anche il momento in cui abbiamo vinto il concorso di Rovereto come Amai Quartet è stato indimenticabile! Sono i momenti in cui tutto il lavoro e i sacrifici fatti vengono ripagati nel migliore dei modi.
Ci raccontate come vi siete conosciute? Cosa vi piace del loro modo di suonare l’una dell’altra e come mai avete deciso di formare il vostro gruppo?
Janela: It all began when everybody was getting lost of their hopes because of the second lockdown of the Covid pandemic. Chiara asked me and decided to open this new window (she and Anna had that idea boiling for a considerable amount of time, and I immediately suggested Michaela and asked her to join our group), which led to this very exciting chapter.
Chiara: Conoscevo bene solo Anna prima, un po´ Janela durante i progetti all’Università. Durante il secondo lockdown ho chiamato Anna e le ho detto: “Basta ora lo facciamo” e lei, da grande camerista che è, non ha esitato un attimo. Abbiamo trovato Janela e poi Michaela, e abbiamo organizzato una prova per leggere tutte insieme. Diciamo che ognuna di noi ha punti di forza e debolezze, ma cerchiamo insieme di trovare idee e storie da associare al nostro repertorio. L’immaginazione non ci manca!
Michaela: I got a message from my colleague Janela (which I knew from the Austrian Youth orchestra) in November 2020, in the middle of second lockdown, that they were looking for a viola to complete the string quartet. Then we met for the first time in December for a sight-reading session and that’s where the new chapter Amai Quartet started.
Anna: Io e Chiara (il secondo violino) ci siamo conosciute anni fa quando lei era in Erasmus a Vienna. Eravamo nello stesso gruppo di musica da camera (Settimino di Ravel!). Mi sono subito legata a lei perché è una persona eccezionale: determinata, tenace, altruista, mi ha sempre aiutata quando avevo bisogno. Da tempo io e lei volevamo formare un quartetto d’archi, è sempre stato il nostro sogno! Finalmente durante il secondo lockdown ce l’abbiamo fatta. Chiara ha trovato Janela (il primo violino) e lei ci ha consigliato Michaela come viola. Anche loro due sono persone molto speciali, di estrema sensibilità e grande talento.
C’è un brano musicale a cui sei particolarmente legata? Vuoi dirci qual è e come mai?
Janela: For me it exists a never-ending ocean of admiration, especially for the music of the 3B (Best Beloved Buddies as I dearly call them) Bach, Beethoven and Brahms! But if I had to choose one among many masterpieces, I think I would go with the Chaconne of Bach.
Chiara: Se da un lato ascolterei tutti i giorni l’Album Rosso dei Beatles, dall’altra non riesco mai a resistere al quartetto che suoneremo al festival FFF: La Morte e la Fanciulla di Schubert. La prima volta che lo ascoltai per davvero avevo 16 anni e la versione forse più famosa degli Alban Berg mi ha letteralmente scioccata. Continue montagne russe di emozione che tutt’ora mi fanno tremare, specialmente ora che le suono io stessa!
Michaela: I admire in general the music of Mahler, Dvořák and Schubert, those are my absolute favorites. Maybe I have a special bond with Mahler’s First Symphony, simply because it was the first one I played, until now already several times.
Anna: Anche qui la scelta non è facile perché ce ne sono moltissimi. Sceglierei un brano di Sergej Prokof’ev perché da sempre sento un legame speciale con la sua musica: la sonata per violoncello e pianoforte è un pezzo che adoro suonare. Mette in luce gli aspetti migliori dello strumento, in particolare la cantabilità in ogni registro, da quello grave e profondo a quello più acuto e dolce. Quando voglio riconciliarmi con il violoncello suono le mie parti preferite e mi sento meglio!
Hai altre passioni oltre a suonare il tuo strumento (sport/lettura/viaggi/hobby vari/ecc.)?
Janela: Gladly spend the free time I have while reading a good book.
Chiara: Mi piace fare tante cose, ma specialmente cucinare, viaggiare e studiare lingue straniere. La cucina è l’altra parte di me, una passione che non credo mi abbandonerà mai. Viaggiare vorrei riuscire a farlo di più, esplorare culture diverse mi emoziona sempre! E qual è un modo per capire una cultura? Attraverso la lingua! Al momento sto studiando giapponese, lingua davvero affascinante, molto faticosa, ma ogni lezione è più interessante dell’altra!
Michaela: I love to spend time in the nature. It doesn’t have to be necessarily extreme sport, but I like to go hiking and swimming in summer, skiing and ice-skating in winter. But also relaxing with a good book or a good movie…
Anna: Adoro leggere e mi piace anche molto scrivere.
Ascolti altri tipi di musica oltre a quella che suoni? Se sì, quali?
Janela: Jazz and blues will forever and always be on the top of my playlist.
Chiara: Sono molto “onnivora” quando si tratta di musica, nel senso che ascolto un po’ di tutto e cerco di ascoltare anche cose che so non essere le mie preferite. Direi che mi sintonizzo su un genere particolare a seconda di un’emozione forte che sto provando in quel periodo oppure se ho visto o ascoltato qualcosa di interessante. Per esempio, il mese scorso ho visto al cinema l´anime-film Belle e dopo ho ascoltato per giorni la colonna sonora!
Michaela: Yes, definitely! But which genre depends always on the mood I’m in… can be jazz/blues, latin, folk, pop. But in general, mostly not the newest hits on radio. I prefer more the hits from the last few decades.
Anna: In questo sono molto noiosa! Ascolto soltanto musica classica, diciamo dal 1500 in avanti!
C’è un disco – di qualsiasi genere – che consiglieresti a tutti di ascoltare?
Janela: One of my favourite performances ever recorded would be Mahler’s 5th Symphony of the Lucerne Festival Orchestra 2004, under the batton of Claudio Abbado. I personality find there the perfect example of the great power of music, with all the sorrows from the depth of the soul.
Chiara: Consiglierei assolutamente Sono solo Canzonette di Edoardo Bennato. Questo disco ci ricorda che non è mai troppo tardi per ritrovare il bambino che c’è in noi, che le favole non sono una perdita di tempo e che non dobbiamo farci influenzare dalle istituzioni o dal “gregge”, tutti possono imparare a volare!
Anna: Da poco ho scoperto una compositrice contemporanea che mi piace molto: Caroline Shaw. Consiglierei il disco dell’Attacca Quartet, intitolato Orange, interamente dedicato alle opere di questa interessante artista. La sua musica ha un che di classico, ma anche di pop e di minimalista. Mi pare un mix che possa interessare diverse generazioni di musicisti e non solo.
Qual è il libro che leggerai quest’estate?
Janela: The following books make me company during this summer holidays: My dark Vanessa, a New-York-Times Bestseller from Kate Elizabeth Russell and the enchanting story of the Midnight Rose from Lucinda Riley.
Chiara: Vorrei avere il tempo di leggerne di più, ho finito da poco un romanzo moderno chiamato La biblioteca dei giusti consigli (in cui tra l’altro si parla anche di altri romanzi, quindi mi ha dato spunti per futuri libri) e sto per iniziare Il guardiano degli innocenti, il primo libro della saga di The Witcher.
Michaela: The Biography of Gustav Mahler.
Anna: Siccome l’estate ormai è quasi finita dirò che libro ho letto: Il quartetto Razumovsky, ultima opera dello scrittore Paolo Maurensig.