Per la stagione 2019-2020 presenterete due programmi – uno per quartetto solo, l’altro con pianoforte – che accostano lavori di compositori con diversi caratteri e provenienza. Come li avete impaginati?
Il primo dei programmi è pensato per varietà e contrasto, e il secondo in assoluta coerenza stilistica e storica. Entrambe sono logiche assolutamente valide quando si prepara un “menù” che si spera ben riuscito, quale è quello rappresentato da un programma da concerto.
Nel primo caso abbiamo voluto compensare lo spessore straordinario, metafisico, dell’op. 131 di Beethoven, con una prima parte più “lineare” e “narrativa”.
All’evocativo capolavoro del giovane Čajkovskij, diviso fra esuberanza russa e reminiscenze quasi neoclassiche (nello specifico mozartiane), abbiamo accostato un breve ma intensissimo quartetto in un singolo movimento di Giorgio Federico Ghedini.
Un altro lato che ci sta a cuore nella compilazione di un programma è l’accostamento di capolavori acclarati e riconosciuti con pagine più rare e poco eseguite ma che riteniamo di straordinario interesse musicale. È questo il caso del suggestivo brano di Ghedini ed è sicuramente il caso dello stupendo Quintetto op. 1 di Dohnányi – autore ispiratissimo che, nel rifarsi più o meno esplicitamente a grandi maestri del romanticismo quali Schumann e Mendelssohn, travolge l’ascoltatore con un brano di straordinaria intensità espressiva.
L’allora già maturo – e severissimo critico di molta musica a lui contemporanea – Brahms, accolse il quintetto del giovane ungherese con parole generosissime, dichiarandogli, pur scherzosamente, la sua invidia per una composizione tanto riuscita… Ecco spiegato il quasi “inevitabile” accostamento con il capolavoro brahmsiano.
Nella seconda serata sarà con voi il pianista Enrico Pace, raffinato interprete e frequente ospite della nostra stagione. Come è nata la vostra collaborazione e quali sono le sue caratteristiche che trovate più affini al vostro mondo sonoro?
Quella con Enrico Pace è una “amicizia” musicale (e non solo!) che risale davvero a molti anni fa. Sin dal primo concerto (o meglio dalla prima prova…!) è stato chiaro che avevamo incontrato uno spirito profondamente affine e, al tempo stesso, un musicista di grande ispirazione.
La grande intensità unita al rigore, la lucidità interpretativa e, non ultima – e che consideriamo un elemento davvero necessario – la personalità fortissima, ma sempre al servizio del compositore e del brano, sono le qualità che lo caratterizzano.
Il vostro impegno nello studio e nella diffusione del repertorio contemporaneo vi ha portati a ricevere il prestigioso Leone d’Argento alla Biennale di Venezia nel 2012. Fra i vari progetti, siete quartetto in residenza delle masterclass di Salvatore Sciarrino presso l’Accademia Chigiana di Siena. Cosa vi porta a scegliere i compositori con cui collaborare?
Il desiderio è quello di incontrare musica che ci sfidi non solo come virtuosi, musica che ponga delle forti domande interpretative. I grandi pezzi, indifferentemente di oggi o del passato, sono pezzi sui quali si ritorna, anche a distanza di anni, e non si cessa di scoprire. Ad un nuovo brano chiediamo sempre questo tipo di ispirazione.
Avete progetti futuri che volete raccontare?
Abbiamo molti progetti e molta voglia di continuare a esplorare il repertorio tra i capolavori riconosciuti e quelli dimenticati per quartetto d’archi. Nonostante la carriera già lunga, abbiamo delle lacune che speriamo di colmare nelle prossime stagioni!
Una di queste è rappresentata da Bartók, i cui sei meravigliosi quartetti speriamo di programmare nelle prossime stagioni. Vogliamo continuare a investigare i poco eseguiti Quartetti di Čajkovskij. Tra le varie collaborazioni future ce ne sono due che ci stanno a cuore con artisti che stimiamo molto: Clemens Hagen con il Quintetto di Schubert e Mariangela Vacatello con cui affronteremo sia il grande quintetto di Franck che il visionario Unrisen del contemporaneo Marco Momi per quintetto ed elettronica.
Per maggiori informazioni sui concerti del Quartetto Prometeo, cliccare su concerto 2 febbraio e su concerto 3 febbraio.