Inauguriamo la rubrica “Le pillole di Domitilla”, dove la nostra direttrice artistica Domitilla Baldeschi racconta aneddoti e svela alcuni retroscena sui protagonisti e sugli eventi programmati nelle stagioni concertistiche degli Amici della Musica di Firenze negli ultimi quarant’anni.
In assoluto il momento più emozionante della mia esperienza agli Amici della Musica è stato l’ultimo concerto di Rudolf Serkin, che suonava le Sonate op. 109, 110 e 111 di Beethoven. Prima del concerto volle provare da Claudio Bussotti, che aveva la sede del suo negozio di pianoforti in via San Gallo, e mi chiese di stare con lui, però tenendo le serrande chiuse. Alla Pergola invece non volle provare nemmeno l’acustica della sala, non ce la faceva a sostenere l’emozione dell’impatto con il teatro, e volle entrare in palcoscenico direttamente senza provare. Entrò e suonò. Quello è stato il concerto più emozionante della mia vita.
Oltre che emozionante, un momento molto divertente è stato quando Richter, dopo anni di assenza, tornò a Firenze per fare un concerto, e invece ne fece cinque, non solo a Firenze ma anche in altre località della Toscana. A Figline Valdarno, arrivando in teatro, si accorse che aveva lasciato gli occhiali da vista in albergo e ci fu un appello al pubblico per chi avesse gli occhiali con la sua gradazione. Si alzò una signora che gli consegnò gli occhiali e gli disse: “Guardi, lei è molto carino però quando ha finito me li restituisca!”.
Domitilla Baldeschi