§ Intervista | Wenxiao Zou

Gli appuntamenti in streaming di sabato 13 e sabato 20 febbraio 2021 vedranno protagonista l’Orchestra Vincenzo Galilei della Scuola di Musica di Fiesole diretta da Edoardo Rosadini. In programma Le quattro stagioni di Antonio Vivaldi, che verranno trasmesse in due parti: La primavera e L’estate nel primo concerto, L’autunno e L’inverno nel secondo.
I quattro Concerti vivaldiani vedranno impegnati nel ruolo solistico un violinista sempre diverso dell’orchestra.

Vi proponiamo l’intervista a Wenxiao Zou violino solista de La primavera.

Ci parli della tua formazione musicale?
Ho iniziato a studiare violino quando avevo sette-otto anni con Xiang Shuanghui, che è stato il mio Maestro di violino a Èzhou, la mia città in Cina. Dopo due anni, purtroppo, il mio Maestro è morto, quindi sono andato al Conservatorio della mia città e ho studiato otto anni lì. Successivamente, sono venuto in Italia. Ho vissuto a Siena per un anno, per imparare bene l’italiano, e poi sono andato alla Scuola di Musica di Fiesole, dove adesso studio con Èva Szabó.

Quali sono le principali differenze che trovi fra suonare in solo, fare musica da camera (in quartetto o con pianoforte), e suonare come solista con orchestra?
È un po’ complicato. Quando studiavo in Cina, non facevo quasi mai musica da camera e studiavo sempre come violino solista. Non c’era un corso di quartetto ma c’era un’orchestra, anche se non dovevo suonarci spesso. Invece, alla Scuola di Musica di Fiesole ho frequentato i corsi di quartetto e di musica da camera, dove ho imparato ad ascoltare gli altri. Questo è stato un insegnamento molto importante, per me. Lavorare sull’ascolto mi è servito per migliorare il mio studio in generale, anche del repertorio solistico.

Come è stato suonare da solista ne Le quattro stagioni? Come hai vissuto questa esperienza, l’interazione con il direttore e con l’orchestra?
È stata un’esperienza bellissima. Avevo già suonato da solista con un’orchestra, proprio con La primavera alla Manifattura Tabacchi di Firenze, lo scorso settembre. Penso sia molto importante che il solista non venga considerato come estraneo all’orchestra ma che si senta parte di un tutto. Orchestra e solista devono essere una cosa sola. Prima di questa esperienza non sapevo come dare l’attacco, ma poi ho imparato con il tempo, anche grazie all’aiuto degli altri musicisti.

Durante il lockdown e la chiusura dei teatri hai partecipato ad altri concerti come questo? In generale, cosa ne pensi di queste iniziative?
I concerti online sono una soluzione accettabile, in mancanza di alternative. In questo momento in cui noi musicisti non possiamo fare i concerti dal vivo, mi sembra l’unica opzione possibile… per ora.