Intervista al Quartetto Leonardo (Fausto Cigarini, viola)

Qual è il primo ricordo della tua vita legato alla musica che ti viene in mente?

Fausto Cigarini: I viaggi in macchina con le cassette di Battiato di mio padre.

Cosa ti ha spinto a iniziare a suonare uno strumento musicale?

Fausto: Oltre ad avere una famiglia molto appassionata di musica, sono sempre andato a molti concerti fin da piccolo. Dopo aver assistito all’esecuzione di un bellissimo programma a teatro decisi per gioco di iniziare il violino.

Quando hai capito che eri bravo in quello che stavi facendo e che questa attività avrebbe occupato una parte importante della tua vita?

Fausto: Quando vinsi la prima borsa di studio durante gli anni al Conservatorio.

Ci sono stati dei momenti in cui avresti voluto mollare tutto e cambiare direzione?

Fausto: È capitato diverse volte, ma alla fine ti rendi conto che ne vale sempre la pena, tutti hanno momenti di sconforto e sono costruttivi per il percorso.

C’è un brano musicale a cui sei particolarmente legato? Vuoi dirci qual è e come mai?

Fausto: Il terzo movimento del Quintetto per archi in do maggiore di F. Schubert. Lo sentii in concerto in una chiesa in Svizzera e la sua bellezza fu così grande da rimanere uno dei ricordi più belli legati alla mia vita musicale.

Hai altre passioni oltre a suonare il tuo strumento (sport/lettura/viaggi/hobby vari/ecc.)?

Fausto: Sì. Leggere ed andare al cinema sono attività che mi piacciono molto, oltre a passare del tempo a fare jam e improvvisare con amici o fare passeggiate in montagna.

Ascolti altri tipi di musica oltre a quella che suoni? Se sì, quali?

Fausto: Principalmente rock, rock alternativo e cantautorato.

C’è un disco – di qualsiasi genere – che consiglieresti a tutti di ascoltare?

Fausto: I due dischi che consiglierei sono: Brahms, Piano pieces op. 117, 118, 119 di Radu Lupu e Colour Green di Sibylle Baier.

Qual è il libro che stai leggendo quest’estate?

Fausto: “Le schegge” di Bret Easton Ellis.