Johannes Brahms è il protagonista del programma monografico che presenterà il 4 marzo al Teatro della Pergola, eseguendo le sue tre Sonate per violino e pianoforte. Può spiegarci cosa la affascina di questo compositore e della sua scrittura per violino?
Sono cresciuta con la musica di Brahms. Ho sempre avuto un debole per questa musica malinconica, emotiva e intima del nord della Germania. È una musica chiaramente sempre in cerca di felicità e che difficilmente può cancellare completamente le nuvole. Si ispira molto alla natura, all’acqua e alle montagne. Le Sonate per violino, fin dagli inizi della mia carriera, sono parte del mio repertorio, così come i brani di musica da camera e, naturalmente, i Concerti.
Dal 1996 suona lo Stradivari “Bella Addormentata”, un violino realizzato nel 1704. Cos’è cambiato nel suo modo di suonare il violino dopo l’incontro con questo capolavoro?
È molto difficile dirlo. In verità non ricordo come suonavo prima di questo meraviglioso violino. Oggi mi sento come se avessi iniziato a scoprire le sottigliezze del violino quando ho incontrato questo strumento e sviluppato le mie idee estetiche ed esecutive, insieme alle incredibili possibilità offerte da questo Stradivari.
Si è esibita nei più grandi teatri del mondo sin dalla più tenera età. Hai qualche suggerimento per giovani musicisti che vorrebbero iniziare una carriera professionale?
Beh, c’è bisogno di nervi saldi, molta disciplina, una salute robusta, una mente intelligente, autocritica, buoni amici e sostegno della famiglia e, soprattutto, sete e passione illimitate per la musica. Altrimenti sarà molto dura…
Quali sono i suoi progetti futuri?
Sono sempre molto impegnata in bellissimi progetti, molta musica da camera ma anche concerti con le orchestre, ci vorrebbe troppo tempo per elencare tutto. Per quanto riguarda le incisioni, posso annunciarvi le prossime uscite: dopo le Sonate per violino e clavicembalo di Bach, appena uscite a gennaio, ci sarà l’Ottetto di Schubert in uscita a luglio, seguito dalle Sonate di Mozart con Alexander Melnikov e i Concerti di Bach con la Akademie für Alte Musik.
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