Fortissimissimo 2018: Intervista a Silvia Frigato

Qual è il primo ricordo della tua vita legato alla musica che ti viene in mente?

Il primo ricordo che mi viene in mente è il canto di mio papà, che mentre lavorava nel nostro garage cantava a piena voce una canzone il cui ritornello recitava: ”Mai, mai, mai ti lascio, mai, mai, mai, da sola…”.

Come mai hai iniziato a studiare musica?

Anche in questo caso le ragioni della mia scelta sono da ricondurre all’ambito familiare: nella mia famiglia, infatti, la musica è sempre stata molto presente; i miei genitori e tutti i miei parenti cantavano e ballavano, mio fratello cominciò a studiare pianoforte al conservatorio; oltre a ciò, negli anni d’asilo Suor Teresa riconobbe in me un particolare talento per il canto, tanto che all’età di cinque anni mi fece debuttare come solista in una messa pontificale.

Quando hai capito che eri brava in quello che stavi facendo e che questa attività avrebbe occupato una parte importante della tua vita?

Credo in occasione della vittoria del Concorso Internazionale di Canto Barocco di Napoli; è lì che conobbi Sara Mingardo, che per me è stata ed è una figura di riferimento imprescindibile.

Ci sono stati dei momenti in cui avresti voluto mollare tutto e cambiare direzione?

Purtroppo l’ambito artistico non è sempre bellezza e perfezione, dunque qualche momento di scoraggiamento c’è stato, per fortuna poi brillantemente superato.

Qual è il momento più emozionante che ricordi della tua carriera musicale?

Ci sono tanti momenti che ricordo con particolare emozione: ho avuto l’onore e il piacere di partecipare a produzioni importanti che mi hanno insegnato molto: Monteverdi alla Scala con Alessandrini e Wilson, le magnifiche produzioni con Sir Gardiner… Forse, però, l’esperienza più toccante l’ho vissuta qui a Firenze con il Pelléas et Mélisande di Debussy diretto dal Maestro Gatti, con la regia di Daniele Abbado.

C’è un brano musicale a cui sei particolarmente legata? Vuoi dirci qual è e come mai?

Sì: Membra Jesu Nostri di Buxtehude, fonte inesauribile di ispirazione spirituale e musicale.

Hai altre passioni oltre a cantare (sport/lettura/viaggi/hobby vari/ecc.)?

Mi piace moltissimo nuotare, in realtà mi piace l’acqua in generale, il mare mi affascina e mi rasserena. Quando posso non perdo l’occasione di perdermi nella sua vastità.

Ascolti altri tipi di musica oltre a quella che canti/porti in concerto? Se sì, quali?

Ci sono molti artisti non appartenenti al mio ambito che ammiro; in particolare ascolto spesso De André, Amy Winehouse, Mia Martini, Mina, Jamiroquai, Björk, Betty Carter.

C’è un disco – di qualsiasi genere – che consiglieresti a tutti di ascoltare?

Consiglierei Non al denaro non all’amore né al cielo di Fabrizio De André.