§ Intervista | Andreas Ottensamer

Stiamo vivendo un momento molto difficile in questo momento, soprattutto per quanto riguarda i concerti e il contatto tra artisti e pubblico. Pensa che questo momento in qualche modo cambierà alcuni aspetti del sistema musicale? Ha qualche suggerimento su quali sono le modifiche più necessarie da fare?
Penso che saremo tutti molto grati quando potremo tornare a fare concerti dal vivo davanti a un pubblico e ristabilire la stretta connessione di cui abbiamo bisogno. Ma, ovviamente, ci sono sempre cose da migliorare e ripensare, come ad esempio la nostra condizione instabile, i programmi di viaggio troppo veloci e la pianificazione inefficiente. Potrebbe valere la pena provare a pianificare gli appuntamenti con un margine maggiore, in modo che gli artisti possano trascorrere una o due settimane in un’istituzione culturale (o almeno nello stesso paese), piuttosto che uno o due giorni.

L’impossibilità di fare concerti e tour ha fortemente influenzato la vita della maggior parte degli artisti. Può dirci quali sono gli aspetti positivi della sua vita di questo strano periodo, se ci sono?
Rallentare in questo modo è un lusso che probabilmente non sarei mai riuscito a prendermi. Non ho mai trascorso così tanto tempo a casa, e sono stato in grado di prendermi cura di alcune cose per le quali non avevo mai avuto tempo prima.

Hai qualche routine preferita per sfuggire allo stress dovuto alla pandemia (ascolti, sport, hobby, ecc.)?
Lo sport ha sempre avuto un ruolo molto importante nella mia vita, e lo ha anche in questo periodo. E così anche il contatto con la mia famiglia e gli amici – con incontri molto limitati ovviamente – è sempre molto importante.

Qual è la prima cosa che farà una volta che la pandemia sarà finita?
Penso che viaggerò…

Può raccontarci qualcosa delle sue future registrazioni e progetti?
Ho impiegato queste settimane e mesi per lavorare a un progetto che è la continuazione del mio ultimo album Blue Hour (Deutsche Grammophon, 2019). Ho registrato i miei arrangiamenti per clarinetto e pianoforte dei Lieder ohne Worte di Mendelssohn, e ora li ho riarrangiati per clarinetto e archi. Un progetto per il quale probabilmente non avrei mai trovato il tempo, e sono molto felice di averlo fatto. La registrazione uscirà all’inizio del prossimo anno.

[ph. © Stefan Höderath/DG]