Intervista a Gennaro Cardaropoli e Alberto Ferro

Qual è il primo ricordo della tua vita legato alla musica che ti viene in mente?

Gennaro: Mi viene in mente il mio primo concorso musicale ad Altamura, tra i tanti iscritti sei sarebbero tornati la settimana dopo per la finale mentre altri sei furono premiati per aver raggiunto la semifinale. Ci rimasi malissimo perché non avevo ricevuto nessun premio, ma non avevo capito che ero uno dei sei finalisti.
Alberto: Quando all’età di tre anni suonavo, soltanto con l’indice, la canzoncina “Fra’ Martino Campanaro”in tutte le tonalità.

Come mai hai iniziato a suonare uno strumento musicale?

Gennaro: L’amore per uno strumento musicale è nato in casa, infatti faccio parte di una famiglia di musicisti.
Alberto: Mia madre è diplomata in pianoforte, quindi l’approccio allo studio del pianoforte è nato naturalmente. Ho iniziato a suonare da piccolo per gioco, ma ho intrapreso lo studio serio del pianoforte a otto anni, quando sono entrato in Conservatorio.

Quando hai capito che eri bravo in quello che stavi facendo e che questa attività avrebbe occupato una parte importante della tua vita?

Gennaro: Lo devo ancora capire, ma spero che questa attività occuperà sempre più la mia vita perché suonare per me è tutto, mi rende felice.
Alberto: Tre anni fa, dopo aver vinto il Secondo Premio al Concorso “Busoni” di Bolzano. Da quando ho ottenuto questo risultato, ho sempre creduto in quello che faccio tuttora e spero di continuare a farlo con umiltà e dedizione assoluta.

Ci sono stati dei momenti in cui avresti voluto mollare tutto e cambiare direzione?

Gennaro: I momenti difficili ci sono e ci saranno sempre, ma bisogna sempre andare avanti.

Alberto: Da bambino ho avuto qualche volta dei momenti di demotivazione, ma attraverso lo stimolo dei miei genitori e l’incoraggiamento del mio insegnante Epifanio Comis, che ha sempre creduto in me, sono riuscito a superare le difficoltà, che penso abbiano avuto in molti.

Ci raccontate come vi siete conosciuti con Alberto Ferro? Cosa vi piace del modo di suonare dell’altro e come mai avete scelto di formare un duo?

Gennaro: Ci siamo conosciuti al Festival Strad in Germania io dovevo suonare un brano col violino (“Il Toscano” dell’Accademia di Santa Cecilia) e hanno scelto di farci suonare insieme il primo movimento della Sonata n. 3 di Grieg. Da subito abbiamo trovato una grande intesa, così abbiamo scelto di formare un duo.

Qual è il momento più emozionante che ricordi della tua carriera musicale? 

Gennaro: La musica mi ha fatto vivere tanti momenti emozionanti: Festival Hubermann a Tel Aviv, “Festival Strad” di Berlino, Carnegie Hall di New York, Metallener Saal Musikverein di Vienna, ma porto nel cuorel’esibizione sul palco del Teatro San Carlo di Napoli del 2011.
Alberto: Al Concorso “Regina Elisabetta” di Bruxelles, il ricordo più bello è stato la standing ovation riservatami dal pubblico, al cospetto dei reali del Belgio, durante la proclamazione dei vincitori.

Hai altre passioni oltre a suonare il tuo strumento (sport/lettura/viaggi/hobby vari/ecc.)?

Gennaro: Avevo la passione del calcio, ma poi ho dovuto abbandonare per ovvi motivi. Mi piace viaggiare perché mi permette di vivere nuove esperienze, conoscere nuovi modi di vivere e nuove culture. Sono stato in tutta Europa, in America, in Russia, anche in Africa. Mi manca ancora l’Oriente e non vedo l’ora di andarci perché la cultura orientale mi attrae molto. Nel 2018 sarò in Florida, Nevada e Nuova Zelanda.
Alberto: Quando ho un po’ di tempo libero seguo il calcio e il tennis. Inoltre mi piace leggere libri di musica e fotografare paesaggi e tramonti.

Ascolti altri tipi di musica oltre a quella che suoni? Se sì, quali?

Gennaro: Ascolto volentieri altri tipi di musica in quanto apprezzo la musica in genere.
Alberto: Ascolto e apprezzo quasi tutti i generi musicali, ma fino ad ora suono esclusivamente musica classica. In alcuni momenti di svago mi dòal jazz. Il mio autore preferito è Michel Petrucciani.

C’è un disco – di qualsiasi genere – che consiglieresti a tutti di ascoltare?

Gennaro: Non ho un disco da consigliarein quanto ascolto un po’ di tutto e non mi soffermo su un solo autore.
Alberto: Il disco (etichetta: Decca) con le 10 sonate di Scriabin, interpretate da Vladimir Ashkenazy.