Leif Ove Andsnes: un viaggio al centro dei Preludi

Nel suo concerto metterà Grieg, un compositore della tua terra natale, in dialogo con Janáček e Chopin. Come ha disegnato questo programma?

I Preludi di Chopin sono il mio nuovo progetto per questa stagione. Non li avevo mai eseguiti nella loro interezza. Sono un miracolo di invenzione musicale e pianistica. La Sonata di Grieg è un’opera giovanile, fresca e appassionata, scritta da un compositore che aveva appena terminato gli studi a Lipsia e che si trovava in un periodo molto ispirato, che pochi anni dopo avrebbe portato a opere come il Concerto per pianoforte e la musica per Peer Gynt. Il ciclo di Janáček è costituito da pezzi intimi e nostalgici. Li trovo molto commoventi, e corrispondono in qualche modo ad alcuni dei Preludi più intimi di Chopin, così come la Sonata appassionata di Grieg corrisponde alla vitalità di molti dei Preludi di Chopin.

Nel 2016 ha fondato il Rosendal Chamber Music Festival, un festival di musica da camera che si tiene a Rosendal, una cittadina della Norvegia occidentale. Ogni anno musicisti straordinari provenienti da tutto il mondo si riuniscono lì per fare musica insieme. Cosa l’ha ispirata a creare questo progetto?

Sono molto ispirato da Rosendal, una piccola città con un bellissimo maniero, un giardino all’inglese, abbracciata da montagne imponenti e dal fiordo. Amo mettere insieme programmi su un determinato tema ogni anno, con i musicisti che invito. Alcuni di loro li conosco personalmente, altri solo di fama. Mi piace vedere gli incontri tra i musicisti e l’atmosfera dentro e intorno ai concerti, sia per gli artisti che per il pubblico. Essere in un luogo così bello e tranquillo, concentrandosi per alcuni giorni esclusivamente sulla musica, è una grande gioia.

Ha recentemente pubblicato l’album Who We Are con il sassofonista e musicista jazz Marius Neset, dove i vostri due mondi si incontrano creando qualcosa di ibrido e nuovo. Com’è stato immergersi in questo progetto?

È stato molto interessante, e apprezzo molto Marius Neset, sia come interprete che come compositore. Non sono un improvvisatore jazz, ma lui ha scritto meravigliose parti di pianoforte per me che a volte suonano come improvvisazioni e altre volte come composizioni molto strutturate. C’è qualcosa di molto giocoso e libero in questa musica, e mi è piaciuto moltissimo farne parte.

Foto © Helge Hansen / Sony Music Entertainment