Sonig Tchakerian e il dialogo tra mondi lontani

Nel programma che eseguirà l’8 novembre 2025 con I Solisti Aquilani e Daniele Orlando figurano un brano di Mansurian e Vivaldi con Le Quattro Stagioni.

Il programma è stato pensato e condiviso con Andrea Lucchesini. Si tratta di un accostamento inusuale e, proprio per questo, imprevedibilmente affascinante.
Tigran Mansurian è il maggior compositore armeno del nostro tempo, fermamente legato alle sue radici. Il Concerto n. 1 per violino è del 1981 e in Italia sta vivendo le sue prime esecuzioni. E che dire delle Quattro Stagioni di Vivaldi? Basti pensare che su Spotify si contano oltre due miliardi di stream.
Il mio primo pensiero è che pur essendo entrambi i brani per violino e archi, trait d’union del programma, siamo immersi in mondi emotivi e sonori diversissimi fra loro. Nonostante gli stessi mezzi espressivi, trovo molto interessante il confronto delle sonorità, siano esse intime o drammatiche, virtuosistiche o espressive. Canti di popoli, di tradizioni e di culture nei secoli.
Da qualche anno c’è spesso una “firma” armena nei programmi che propongo. La dialettica tra tradizione e modernità caratterizza il concerto di Mansurian. L’orchestra è composta interamente da archi ma, a differenza di Vivaldi, qui sono tutti in parti “reali”. Questo concerto per violino si apre con i tre violoncelli, come una voce umana lontana ed estremamente sommessa che si avvicina sempre di più e racconta… Il violino solista, a volte da solo con cadenze evocative e meditative, a volte con l’orchestra con energia travolgente o lacerante, attraversa la vita tra intimità e virtuosismi. Proprio come un racconto che desidero condividere con il pubblico.

Nella sua carriera artistica, intreccia la musica anche con altre discipline (danza, poesia, prosa) e spazia verso la musica elettronica, jazz e nuove commissioni.

Sono mondi ricchissimi di suggestioni, idee, immagini, novità. A volte imprevedibili e ovviamente diversi da quelli con i quali sono cresciuta. Averli incontrati mi ha aperto la mente e a volte è stato quasi liberatorio. Mi sono molto divertita, come una bimba che ha incontrato nuove vie di comunicazione tra le anime. Soprattutto perché ho avuto la fortuna di condividere dei progetti con artisti straordinari.