Il concerto che terrà per gli Amici della Musica di Firenze, assieme all’Orchestra Giovanile Italiana, prevede lavori molto vari, che vanno dalla Sinfonia K. 297 “Parigi” di Mozart, al Concerto per violoncello, orchestra di fiati e jazz band di Gulda. Ci racconta come ha impaginato questo programma?
Ho la fortuna di lavorare in Austria, a Salisburgo, sin dal 2002, prima come Solo-Cellist della Camerata Salzburg, e ora all’Universität Mozarteum, e mi sono formato alla scuola di Clemens Hagen e Heinrich Schiff, a cui il Concerto di Gulda fu dedicato. In Austria questo è un brano davvero nazional-popolare, conosciutissimo quasi come il Va’ pensiero di Verdi da noi, e ho cercato di mettere assieme nel programma i vari elementi, affini e contrastanti fra loro, della cultura austriaca, da cui lo stesso Gulda proveniva. Mozart con la sua sapienza compositiva ma anche i suoi modi dissacranti (e la “Parigi” ne è un chiaro esempio!), i mondi sognanti di Schubert, legati però anche alle tradizioni popolari e a una certa cantabilità così caratteristica e raffinata nel fraseggio, e la parte del grande Impero con la musica di corte della famiglia di Johann Strauss.
In questo programma, molto mitteleuropeo e legato alle danze e alle tradizioni popolari (non è forse anche il Jazz una musica, appunto, “popolare”?), ho trovato perfetto l’inserimento di 3 Danze Slave di Dvořák, così straordinariamente belle e genuine in sé, e perfette per un’orchestra di giovani entusiasti in grande organico!
In questo concerto incarnerà il doppio ruolo di solista e direttore d’orchestra: quali sono i pro e i contro di questo duplice compito?
Devo dire la verità, sono estremamente entusiasta di questo progetto, perché non ho mai collaborato con la Giovanile! Io credo che il far musica insieme, dal duo al quartetto all’orchestra, sia un processo di reciproco ascolto, rispetto, e consapevolezza, da parte di ogni singolo, del progetto comune. Il mio intento è quello di fare una grande esperienza di musica da camera con i ragazzi della Giovanile: ho avuto la fortuna di suonare per nove anni consecutivi ai progetti dell’Orchestra del Festival di Lucerna, suonando sotto la direzione di Claudio Abbado e, nonostante gli organici SICURAMENTE mastodontici (eravamo di solito 16 violoncelli di fila, 20 primi violini, ecc.…), la sensazione incredibile era appunto quella di poter far musica da camera e che ciascuno stesse ascoltando tutte le parti degli altri; sembra una banalità ma è esattamente questo l’ingrediente principale!
Nel corso della sua carriera, ha insegnato presso diverse istituzioni e, dal 2013 anche al Mozarteum di Salisburgo. Qual è il consiglio più importante che si sente di dare ai suoi allievi, così come ai giovani musicisti dell’OGI?
Il consiglio più grande è che ciascuno diventi l’insegnante di sé stesso, e che prenda consapevolezza del proprio percorso, fatto e ancora da fare, e che dia il massimo per raggiungere i propri obiettivi e i propri sogni, e soprattutto ponendosi scadenze molto lontane, anche dai 5 anni in su come prospettiva, e poi facendo poi tutti i passi intermedi e necessari, primo fra tutti la cultura e la conoscenza, in tutti i sensi. Non si devono vergognare di sognare e di essere innamorati della musica e di far musica, e non si devono vergognare di chiedere (anche a loro stessi!).
Ha progetti futuri che vorrebbe raccontarci?
Certo, il concerto per gli Amici della Musica di Firenze (che è stata una delle istituzioni dove tenni uno dei miei primissimi concerti importanti cameristici, a vent’anni, con molta emozione, con il Quartetto Florestano, appuntamento di cui conservo ancora una splendida recensione di Leonardo Pinzauti sulla Nazione!) capita in un periodo piuttosto denso di appuntamenti molto belli, come il Concerto di Haydn diretto da Lonquich al Festival Stradivari di Cremona, due concerti con la mitica (!) Sinfonia Concertante op. 125 di Prokofiev a Foggia, il Concerto di Schumann diretto da Daniele Agiman, un progetto in trio con Marco Rizzi e Roberto Cominati, il Quintetto di Schubert con il Quartetto di Fiesole e con grande piacere due recital per violoncello e pianoforte con Andrea Lucchesini!
Per maggiori informazioni sul concerto di Giovanni Gnocchi assieme all’Orchestra Giovanile Italiana, in programma il 14 ottobre 2019, cliccare qui.