In vista dei concerti del 13 e 20 febbraio 2021, con Le quattro stagioni di Vivaldi in streaming live dal Teatro della Pergola, pubblichiamo l’intervista a Edoardo Rosadini, direttore dell’Orchestra Vincenzo Galilei della Scuola di Musica di Fiesole.
Quanto tempo hai lavorato con i ragazzi dell’orchestra per preparare questo lavoro?
Questo lavoro è cominciato lo scorso autunno, in occasione di concerti che abbiamo tenuto alla Manifattura Tabacchi di Firenze e al Teatro della Pergola, dove abbiamo presentato il progetto de Le quattro stagioni di Vivaldi. Successivamente, siamo tornati a lavorare su questi brani entrando ancora più nel dettaglio in vista di questa occasione per gli Amici della Musica di Firenze.
Quali sono gli aspetti (musicali, interpretativi) di questo lavoro su cui hai insistito particolarmente con i solisti?
Ci siamo visti con i quattro solisti prima delle prove con l’orchestra. Per far sì che il brano avesse una sua coerenza dal primo al quarto Concerto, ho cercato di fare un lavoro con i solisti conservando la loro personalità e il loro modo di suonare, ma anche trovando dei tratti comuni per individuare una lettura che fosse il più unitaria possibile. Abbiamo lavorato sull’aspetto della descrizione: siamo andati a guardare i quattro sonetti di Vivaldi cercando di analizzare le diverse situazioni che vengono descritte. Si tratta di descrizioni veramente precise che vanno rese in maniera emozionale con effetti anche, a volte, “primitivi” sullo strumento: per esempio, si sente lo strumento suonato al ponticello, il pizzato fatto in un certo modo, i suoni più tirati, a volti un po’ sporchi… Ci sono sonorità che danno maggiormente idea di un evento naturale, che possono essere resi in maniera molto precisa ma anche abbastanza estrema. La nostra vuole essere una lettura “non ottocentesca”, una lettura molto sincera e semplice. Abbiamo cercato di ottenere un suono molto diretto, con l’arco usato in un certo modo, abbiamo sperimentato, anche dal punto di vista didattico.
E, invece, con l’orchestra?
Io, intanto, mi sono defilato: stavo a trenta-quaranta metri di distanza e i musicisti hanno suonato senza direttore. Abbiamo fatto questa esperienza con il Konzertmeister e il solista, che sicuramente continueremo a fare anche in altre occasioni. I principi sono gli stessi usati per i solisti. L’esperienza del suonare da soli, senza direttore, porta a delle problematiche d’insieme che si risolvono in maniera diversa. La concentrazione, molto spesso, è maggiore e può essere più facile suonare insieme e conoscersi meglio. Questo è un gruppo di ragazzi che sono abituati a suonare insieme (anche in altre formazioni più ristrette, come il quartetto d’archi), quindi è stato piuttosto naturale fare questo lavoro.
Cosa ne pensi di iniziative come questa per mandare avanti l’attività concertistica?
Io sono uno che pur di fare musica, cerco di farla nelle situazioni migliori. Questo tipo di streaming in un teatro, con un’organizzazione che ti dà la possibilità di farlo in uno spazio come il Teatro della Pergola, con dei tecnici bravi, con uno staff attento, ecc., ha sicuramente un valore importante. Allora sì, in questa forma, ben venga anche lo streaming. Per un gruppo di ragazzi giovani fare questa esperienza è fondamentale. Fare un’esperienza di registrazione, con dei microfoni, è molto importante. Se fatte bene come, secondo me, è stata fatta questa minirassegna degli Amici della Musica, allora ha senso anche lo streaming. Se invece deve essere fatto tanto per suonare, tanto per fare, allora ho delle riserve. Meglio aspettare tempi migliori. Fatto così, invece, in un luogo straordinario come la Pergola, o in altri spazi suggestivi, allora ha senso ed è possibile ritrovare il rapporto dei giovani artisti con la musica. Penso che la musica si debba fare e ci si debba sforzare tutti quanti per continuare a fare qualcosa, nei limiti previsti dalla situazione.
Quali sono i futuri dell’Orchestra Vincenzo Galilei?
Alla Scuola di Musica di Fiesole abbiamo un nuovo direttore artistico, Alexander Lonquich, con cui stiamo pensando a progetti per l’orchestra nel corso dei prossimi tre-quattro anni. A breve anche i ragazzi (che ancora non sanno niente!) saranno messi al corrente di questi progetti, che sono tanti: con direttore, senza direttore, con artisti che verranno da fuori, con artisti interni alla Scuola, ci saranno collaborazioni con il teatro e con altre forme d’arte… Noi crediamo tanto in queste contaminazioni fra diverse espressioni artistiche e ci stiamo lavorando. A breve sveleremo tutto!