Leonardo Colafelice chiuderà la prima edizione di Fortissimissimo l’11 ottobre. Per conoscerlo meglio, gli abbiamo fatto domande sulla sua vita di musicista, sul rapporto con il pianoforte e sui suoi programmi per i prossimi mesi.
Qual è il primo ricordo della tua vita legato alla musica che ti viene in mente?
Fin da piccolo sono stato circondato dalla musica, ho varcato per la prima volta la soglia del Conservatorio in passeggino quando ancora non avevo imparato a camminare, ero ancora nel grembo di mia madre quando ho sentito per la prima volta il suono del suo fagotto, sono da sempre stato circondato da molti musicisti e appassionati. La musica ha sempre arricchito la mia vita in maniera spontanea, ecco perché non ho un primo ricordo specifico ma semplicemente la musica stessa è la mia infanzia.
Come mai hai iniziato a suonare uno strumento musicale?
Possedendo un pianoforte in casa è naturale che un bambino ci si avvicini per scoprire cosa sia, come fa con tutto il resto delle cose che lo circondano. Fin da subito tra me e il pianoforte c’è stato un forte legame emotivo, era come se già facesse parte di me e per questo ci “giocavo” di continuo e, con l’aiuto di un buon orecchio, sin dalla più tenera età mi divertivo a ricreare sulla tastiera i temi che ascoltavo, per quanto possibile per un bambino. Dopo qualche anno, notando una buona predisposizione allo strumento, i miei genitori mi hanno proposto di studiarlo professionalmente in Conservatorio e così ho seguito il loro consiglio. Da allora non ho mai smesso di studiare!
Quando hai capito che eri bravo in quello che stavi facendo e che questa attività avrebbe occupato una parte importante della tua vita?
La musica ha sempre occupato una parte importante della mia vita. Io credo che in questo campo il tempo giochi una carta molto importante. Solo grazie ad esso, alla massima dedizione e a un pizzico di coraggio si può arrivare a capire che la musica può essere la propria attività professionale e lavorativa. Io ho cercato graduali conferme, partendo dai piccoli concorsi e proseguendo fino ai più importanti; sicuramente vincere cinque concorsi internazionali negli Stati Uniti tra il 2012 ed il 2013 è stata per me un’enorme conferma di aver scelto la strada che mi accompagnerà per tutta la vita.
Ci sono stati dei momenti in cui avresti voluto mollare tutto e cambiare direzione?
Come ogni lavoro anche questo racchiude al suo interno momenti difficili e periodi di estrema fatica, ma è importante essere molto resilienti e non mollare mai. Bisogna essere forti e “combattere” ogni difficoltà in nome della musica, che è un’arte che va oltre noi stessi e che trascende l’uomo. Ho avuto le mie delusioni, le mie “sconfitte”. L’importante è continuare a credere in se stessi, nelle proprie potenzialità e nell’amore in ciò che si sta costruendo. Non bisogna mai smettere di sognare!
Qual è il momento più emozionante che ricordi della tua carriera musicale?
Anche se sono molto giovane, ho avuto la fortuna di vivere tanti momenti emozionanti nel mio percorso musicale. Senz’altro spiccano tra questi la medaglia d’oro al concorso “Bachauer” per giovani nel 2012, la premiazione in Arizona del primo premio al concorso “USASU” nel 2013 ottenuta dalle stesse mani di Martha Argerich, il secondo premio al concorso di Cleveland nell’agosto dell’anno scorso e la copertina del mensile “Suonare News” nel successivo mese di Ottobre. Un’altra grande emozione è stata quella di essere chiamato a insegnare pianoforte principale al conservatorio di Vibo Valentia quando avevo da poco compiuto i 20 anni: questo mi ha reso il docente di Conservatorio più giovane d’Italia.
Hai altre passioni oltre a suonare il tuo strumento (sport/lettura/viaggi/hobby vari/ecc.)?
Tra lo studio, i viaggi e l’insegnamento non rimane molto tempo libero. Adoro la natura e la tranquillità, per questo nei momenti di libertà e nei periodi di maggiore serenità mi piace passare del tempo nella mia villa di campagna, dove posso svuotare la mia mente e far spazio a nuova concentrazione. Mi piace anche moltissimo giocare a biliardo e a ping pong. Adoro il mare e le barche e sono appassionato di motori, in particolare delle auto sportive.
Ascolti altri tipi di musica oltre a quella che suoni? Se sì, quali?
Nella mia vita ho sempre ascoltato di tutto, dalla musica classica alla musica leggera e fino ad arrivare alla musica elettronica di vario genere. Io credo che ogni genere musicale regali qualcosa a chi l’ascolti, ogni tipologia di musica esprime un’emozione differente in base al contesto in cui ci si trova e al proprio stato d’animo.
C’è un disco – di qualsiasi genere – che consiglieresti a tutti di ascoltare?
Questa è una domanda molto complessa perché sono decine i dischi che amo, se non centinaia! Sono cresciuto immerso in un amore profondo per la musica russa. In auto con i miei genitori ascoltavamo di continuo concerti e sinfonie di Rachmaninoff, Prokofiev, Tchaikovsky. L’amore per questo periodo storico non l’ho mai abbandonato e ora questa musica ricopre una grossa parte del mio repertorio pianistico. Se dovessi però consigliare un singolo disco sicuramente parlerei di Sheherazade di Rimskij-Korsakov, specialmente della registrazione di Fritz Reiner e della Chicago Symphony.
Qual è il libro che leggerai quest’estate?
Il libro che sto leggendo è un trattato filosofico che mi ha sempre affascinato: il De brevitate vitae di Lucio Anneo Seneca. Il tema principale di questo libro, che sento vicino alla mia filosofia, è il non considerare la vita troppo breve anzi, addirittura fin troppo lunga, se riusciamo a gestire in maniera ottimale il tempo a nostra disposizione: non si deve vivere in funzione degli altri ma solo pensare alla nostra felicità e alla nostra crescita personale.
Quali sono i tuoi programmi per l’estate 2017?
Nel mese di luglio ho fatto parte della giuria di un concorso internazionale e questo agosto sono stato ad esibirmi negli Stati Uniti. Oltre questo ho avuto modo di riposarmi fisicamente e mentalmente dopo mesi molto impegnativi. Ora lavoro per i prossimi concerti a Toledo (USA) con l’esecuzione del Terzo Concerto di Prokofiev questo settembre e per i concerti in Italia e all’estero che mi aspettano fino alla fine dell’anno.