Anna Fedorova: il contributo concreto della musica

Nel suo concerto di debutto per gli Amici della Musica di Firenze accosterà opere di Chopin, Beethoven e Schumann a quelle del compositore e pianista ucraino Valentyn Silvestrov. Come ha concepito questo programma?

Nel mio recital presento una raccolta di brani che hanno un significato molto profondo per me. La Sonata Appassionata di Beethoven, che suono fin dall’adolescenza, è una delle mie preferite e rappresenta un viaggio emotivo potente, arricchito dagli insegnamenti di Sir András Schiff. Non smetto mai di stupirmi della straordinaria intensità spirituale che la attraversa. I Notturni di Chopin, tra mistero e luminosità, offrono un contrasto perfetto, mentre il Carnaval di Schumann, con i suoi ritratti musicali e la celebrazione dello spirito libero, si lega all’ispirazione che mi ha portata alla fondazione della Davidsbündler Music Academy all’Aia, assieme a mio marito. Il recital si apre con The Messenger di Silvestrov, un brano carico di emozione e speranza, nato da un’esperienza di lutto e percepito come un messaggio dall’aldilà. È un programma che esplora intensamente la forza interiore, l’immaginazione e la connessione tra passato e presente.

Ha organizzato concerti benefici e iniziative di raccolta fondi a sostegno del popolo ucraino.

Dall’inizio della guerra nel 2022, per tutto il primo anno mi sono dedicata all’organizzazione e all’esecuzione di concerti di beneficenza. Il primo evento è stato organizzato appena una settimana dopo lo scoppio del conflitto, e in pochi giorni siamo riusciti a realizzare due grandi concerti di raccolta fondi: uno ad Amare, all’Aia, e l’altro nella Sala Grande del Concertgebouw di Amsterdam.
L’energia e il senso di unità tra musicisti e pubblico in quelle occasioni erano indescrivibili. Nonostante la paura e la tristezza del momento, è stato straordinario vedere così tante persone riunite con lo stesso obiettivo.
Più di 20 musicisti di fama internazionale hanno partecipato gratuitamente, alcuni viaggiando persino da altri paesi. Anche alcuni membri dell’Orchestra del Concertgebouw hanno formato un piccolo ensemble per accompagnare le esibizioni. Abbiamo suonato molta musica ucraina e altri brani dal forte valore simbolico.
Grazie a questi due concerti, siamo riusciti a raccogliere oltre 150.000 euro. È stato un risultato incredibile per un evento di musica classica e un’esperienza indimenticabile. Soprattutto, mi ha dato la sensazione di poter contribuire concretamente in un momento così difficile.

Foto © Marco Borggreve