Anna Prohaska e la ricerca dell’Eden

Paradise lost è il titolo del suo concerto di debutto per gli Amici della Musica di Firenze, che la vedrà sul palco insieme al pianista Julius Drake. Vuole spiegarci l’origine di questo tema?

Il programma evoca la storia di Adamo ed Eva raccontata nel Libro della Genesi attraverso il poema epico Paradise Lost di John Milton e tocca i cliché senza tempo che circondano il principio femminile e il peccato originale, la perdita dell’innocenza fino ai conflitti dell’era moderna del capitalismo e del cambiamento climatico.
All’inizio, Eva si risveglia in un mattino nel giardino dell’Eden con composizioni francesi di Ravel, Debussy, Messiaen e Daniel-Lesur. L’Air du Feu (“Canzone del fuoco”) di Ravel, tratta da L’enfant et les sortilèges, richiama l’ambivalenza del principio femminile di riscaldare e bruciare allo stesso tempo, che porta a una serie di canzoni pastorali, allettanti e malvagie di Stravinskij, Wolf, Reimann, Britten, Pfitzner e Brahms, su parole di William Blake e Goethe, tra gli altri.
Le campane di Rachmaninov risuonano nell’anelito di un’anima perduta: Adamo ed Eva sono stati banditi. I loro ricordi e il desiderio per l’ideale perduto del Paradiso durante il loro esodo, nei brani di Purcell, Schubert e Schumann, ci portano al cinico arrancare della classe operaia nelle Hollywood Songs di Hanns Eisler e alla tragica morte di un bambino in Das irdische Leben (“La vita terrena”) di Mahler.
Con due dei più interessanti compositori americani del XX secolo, George Crumb e Leonard Bernstein, riportiamo il programma al Medio Oriente – dove si pensa che si trovi il luogo “originale” dell’Eden – con un’antica canzone popolare libanese. 

Lei è un’artista molto versatile che ama approfondire sia la musica antica che quella contemporanea, come dimostra la recente registrazione di Kafka-Fragmente di György Kurtág (Harmonia Mundi, 2022), realizzata con la violinista Isabelle Faust. Ha progetti futuri che vorrebbe condividere?

Come succede nel mondo della musica classica, è molto difficile parlare di progetti futuri senza turbare gli organizzatori rivelando una programmazione inedita… Tuttavia, posso svelare che i Kafka-Fragmente rimarranno con me prossimamente in un modo molto singolare, non solo in concerto al Liceu di Barcellona in dicembre.
Non vedo l’ora di debuttare nel ruolo di Fiordiligi e di partecipare a tre residenze artistiche nelle prossime due stagioni. A pensarci bene, ho molti progetti di musica sacra nel prossimo futuro. Dopo aver presentato in prima assoluta a Berlino e a Colonia la nuova lettura di Francesco Filidei del Cantico delle Creature di San Francesco, incontrerò nuovamente San Francesco nei panni dell’Angelo alla Elbphilharmonie di Amburgo, per una messa in scena del Saint Francois d’Assise di Messiaen sotto la direzione di Kent Nagano. Affronterò, inoltre, un’ampia parte solistica nel nuovo Dream Requiem di Rufus Wainwright a Parigi e altrove, mi unirò al cast della produzione teatrale del Requiem di Mozart a cura di Romeo Castellucci, canterò finalmente la mia prima Creazione di Haydn – incredibile che non ci sia mai riuscita fino a ora – e sto ideando un bellissimo programma di musica sacra con Il Pomo d’Oro. Restiamo in contatto per sapere quando e dove! 

Non vedo l’ora di tenere il mio primo recital da solista a Firenze e che arrivi novembre. Grazie mille per l’invito!

Foto © Marco Borggreve