Guido Rimonda: Viotti, protagonista fra due epoche

Il concerto che presenterà con la Camerata Ducale è un omaggio al compositore Giovanni Battista Viotti.

Tutto nacque quando avevo undici anni e, con mio padre, visitai Fontanetto Po, il paese natale di Viotti. Dentro di me sentii qualcosa che oggi potrei definire un richiamo, una vocazione: volevo saperne di più su Viotti, ascoltare la sua musica, capire la sua epoca. Ma di questo autore si conosceva pochissimo. Così, da studente di violino, iniziai le mie ricerche, prima in Italia e poi in diversi altri Paesi. Biblioteche, archivi, Conservatori, collezionisti privati… Più scoprivo e più cresceva in me la voglia di approfondire ancora. La storia e l’opera di Viotti parevano non avere fine. Da violinista, suonare la musica di questo compositore così importante, eppure misconosciuto, mi è sempre parso un regalo immenso che facevo a me, ma soprattutto a chi mi ascoltava. La riscoperta di molti inediti, di brani meravigliosi come la Meditazione in preghiera, di pagine che costituiscono un “giallo storico” come il Tema e variazioni del 1781 che presenta la melodia di quella che 11 anni dopo diventerà nota come Marsigliese sono stati la ciliegina sulla torta. Oggi le possibilità di proporre un programma dedicato a Viotti sono tante, vista la vastità e la profondità della sua opera. La “rinascita viottiana” di questi ultimi anni ha regalato al mondo musicale, come era stato per Vivaldi un secolo fa, un compositore in più da apprezzare, un nuovo capitolo nella storia del patrimonio musicale italiano e, ciò che è più importante, ha regalato al pubblico di ogni paese un’opportunità in più per appassionarsi a un concerto.

Ho inserito nel programma pagine di Vivaldi di Tartini e di Paganini tra le più celebri e virtuosistiche, con la finalità di mettere in risalto le innovazioni tecniche e musicali di Viotti e cercando di creare una piccola storia della evoluzione violinistica che racconterò durante il concerto.

Cosa l’ha spinta ad approfondire questo compositore?

Ci sono vari aspetti ma il primo è la sua peculiare collocazione nella storia della musica. Viotti iniziò a comporre in pieno spirito settecentesco e a suonare in un’epoca, per intenderci, “tartiniana”, ma diventò in pochi anni uno dei precursori di quello che si sarebbe definito spirito “romantico”. Evoluzione dello stile, ridefinizione delle forme… Si può chiedere di più a un autore?

Foto © Ivano Buat