Intervista al Quantum Clarinet Trio

Qual è il primo ricordo della tua vita legato alla musica che ti viene in mente?

Elena Veronesi: La musica mi ha sempre attratta in tutte le sue forme sin da piccola. Il primo strumento che ricordo di aver sentito suonare è il sassofono di mio padre, che studiava a casa nel tempo libero; anche lui è da sempre appassionato di musica, soprattutto jazz.
Bokyung Kim: Il giorno in cui mi sono seduta per la prima volta al pianoforte e ho avuto la mia primissima lezione, grazie all’insegnante che mi accolse quando avevo appena tre anni.
Johannes Przygodda: Probabilmente ascoltare mia sorella suonare il violino, mentre io ero sdraiato sotto il nostro pianoforte. Ho sempre amato essere il più vicino possibile alla fonte del suono!

Cosa ti ha spinto a iniziare a suonare uno strumento musicale?

Elena: Ho iniziato a suonare il clarinetto quasi per caso: attratta dall’idea di studiare uno strumento musicale, ho sostenuto un esame attitudinale a scuola e mi è stato assegnato proprio il clarinetto.
Bokyung: Mio fratello maggiore iniziò a studiare pianoforte prima di me, e io lo seguii naturalmente grazie a lui.
Johannes: Dal momento che i miei genitori sono musicisti dilettanti appassionati, e mia sorella maggiore ha iniziato il violino quando io avevo due anni, la musica ha sempre fatto parte della mia vita. È stato quindi naturale per me cominciare a suonare.

Quando hai capito che eri brav* in quello che stavi facendo e che questa attività avrebbe occupato una parte importante della tua vita?

Elena: Fin dall’inizio sapevo di voler suonare, ma è stato quando sono entrata al Mozarteum e ho stravolto la mia vita per progredire negli studi all’estero che ho realizzato quanto fosse concreto il mio potenziale. Entrare in un’università così prestigiosa mi ha fatto capire di avere la possibilità reale di trasformare la musica nel mio lavoro.
Bokyung: A dire la verità, non ho mai sentito di avere un talento speciale per il pianoforte. Anzi, soffrivo per via delle mie mani piccole e cercavo semplicemente di superare questo limite esercitandomi con costanza ogni giorno. Credo che sia stato proprio l’impegno costante a portarmi dove sono oggi come musicista, ed è per questo che la musica occupa una parte così importante della mia vita.
Johannes: Praticamente dall’inizio. Ho cominciato a cinque anni e a sette sono entrato al precollege. Già allora ricevevo una formazione musicale a livello universitario e avevo iniziato a esibirmi in concerto.

Ci sono stati dei momenti in cui avresti voluto mollare tutto e cambiare direzione?

Elena: Mai seriamente: ci sono stati sicuramente molti momenti di sconforto, ma una volta accusato il colpo ci si rialza e si va avanti. Ho sempre avuto un attaccamento viscerale alla musica, quindi smettere di suonare è sempre stato per me inconcepibile.
Bokyung: Durante la pandemia di COVID-19. Ho avuto la sensazione che non solo la musica, ma le arti in generale, non fossero considerate essenziali nella vita delle persone.
Johannes: Sì, un paio di volte seriamente, ma solo più tardi nella vita, quando dovevo decidere che tipo di carriera intraprendere.

Qual è il momento più emozionante che ricordi della tua carriera musicale?

Elena: I momenti emozionanti sono stati tantissimi, tra i tanti probabilmente quando nel 2024 ho suonato con il Quantum Clarinet Trio in diretta su Radio France, è stato un momento di estrema tensione perché le aspettative erano altissime e noi ovviamente volevamo fare del nostro meglio. L’abbiamo affrontata insieme e abbiamo dato tutti il massimo, è stato davvero meraviglioso aver gestito quel concerto con un così ottimo risultato. Una vera squadra!
Bokyung: Quando, dopo un concerto, una persona del pubblico si è avvicinata a me dicendomi di essere stata profondamente toccata dal mio modo di suonare.
Johannes: Ce ne sono un numero quasi infinito. Molto spesso, dopo i concerti, le persone mi raccontano storie toccanti su cosa significhi per loro la musica che ho appena eseguito, ed è sempre molto emozionante per me. Mi è capitato letteralmente di vedere spettatori piangere davanti a me perché ciò che avevano ascoltato aveva avuto un valore immenso per loro.

Ci raccontate come vi siete conosciuti? Cosa vi piace del modo di suonare degli altri del gruppo e come mai avete deciso di suonare insieme?

Elena: Ci siamo incontrati all’Università Mozarteum di Salisburgo durante i nostri studi. Le nostre prove sono sempre stimolanti: suonare con Johannes e Bokyung è per me fonte continua di ispirazione, che mi arricchisce ogni volta. Sono davvero degli ottimi musicisti e questo mi invoglia e sprona a dare sempre il massimo e a migliorarmi costantemente. Inoltre ci capiamo al volo. Durante i concerti percepiamo un forte sostegno reciproco e una complicità che ci permette grande libertà espressiva: possiamo osare, cambiare direzione, respirare insieme la musica spesso senza bisogno neanche di guardarci. Condividere il palco con loro è molto divertente, e credo che questa gioia si trasmetta anche al pubblico.
Bokyung: Abbiamo formato un gruppo per un corso di musica da camera alla stessa università e abbiamo studiato insieme per circa tre semestri. Ognuno di noi ha una personalità unica, eppure le nostre interpretazioni e direzioni musicali si accordano molto bene. Le prove sono sempre stimolanti e dinamiche, e mi danno grande ispirazione personale. Quando saliamo sul palco insieme, sento una profonda fiducia reciproca — come se potessimo comunicare musicalmente senza bisogno di parole. È per questo che desidero continuare a suonare con loro ancora a lungo.
Johannes: Ci siamo incontrati a Salisburgo, quando Elena cercava persone con cui suonare il Trio di Brahms. Di entrambe ciò che mi colpì di più fu lo straordinario suono e il modo in cui fraseggiano la musica. Quando Bokyung o Elena suonano qualcosa, è impossibile che non suoni musicale: sono davvero musiciste naturali, ed è proprio questa la ragione per cui suonare con loro ha un significato così profondo per me.

C’è un brano musicale a cui sei particolarmente legat*? Vuoi dirci qual è e come mai?

Elena: Probabilmente il trio di Brahms op.114 perché è stato il brano che ha cambiato di più la mia vita e da cui è nato il Quantum Clarinet Trio. Quando lo suoniamo mi sento “a casa” ovunque ci troviamo.
Bokyung: Il Trio con clarinetto di Brahms. È stato il punto di partenza del nostro percorso e continua ad accompagnarci lungo la strada. Ogni volta che lo riprendiamo, sento che la nostra interpretazione si arricchisce e si approfondisce sempre di più.
Johannes: Sì, anche se è difficile sceglierne uno. Sicuramente il Trio con clarinetto di Brahms, per ragioni ovvie, e il Quartetto per archi op. 59 n. 1 di Beethoven, in particolare il movimento lento, che considero uno dei brani più belli, drammatici e commoventi che conosca.

Hai altre passioni oltre a suonare il tuo strumento (sport/lettura/viaggi/hobby vari/ecc.)?

Elena: Mi piace leggere, nuotare e fare jogging. Di recente ho seguito un corso di psicologia sull’intelligenza emotiva, un tema che mi affascina perché aiuta a comprendere meglio se stessi e gli altri.
Bokyung: Pratico regolarmente yoga. Mi piace anche colorare con tempere o matite, cucinare e visitare mostre nei musei.
Johannes: Sì, amo la politica, il cibo e il ballo!

Ascolti altri tipi di musica oltre a quella che suoni? Se sì, quali?

Elena: Certo! Oltre alla musica classica, nel tempo libero ascolto rock, pop e altri generi.
Bokyung: Altri generi di musica classica (sinfonie, brani solistici per altri strumenti, musica da camera), musica lounge rilassante, pop e jazz.
Johannes: Sì, ascolto molti generi diversi: per esempio musica elettronica (dopotutto vengo da Berlino!), bluegrass e folk, e in generale qualsiasi cosa a cui si possa ballare.

C’è un disco – di qualsiasi genere – che consiglieresti a tutti di ascoltare?

Elena: è difficile sceglierne solo uno, ma tra i tanti sicuramente uno di quelli che mi ha colpito di più ultimamente è Take 3 di P. Kopatchinskaja, R. Bieri e P. Leschenkon, una musicalità veramente unica. Oppure le Sinfonie di Brahms dirette M. Jansons (Bayerischen Rundfunks).
Bokyung: Yo-Yo Ma Plays Ennio Morricone.
Johannes: Cambia ogni settimana, ma in questo momento direi Cross Pollination di Lane 8, il Magnificat di C.P.E. Bach eseguito dall’Akademie für Alte Musik Berlin e Pet Sounds dei Beach Boys.

Qual è il libro che stai leggendo quest’estate?

Elena: Dell’amore e di altri demoni di Gabriel Garcia Marquez.
Bokyung: Amleto di Shakespeare.
Johannes: Ragged Company di Richard Wagamese.