Chopin è un compositore centrale nel suo repertorio. Come si è evoluto nel tempo il suo rapporto con la sua musica?
Il mio rapporto con la musica di Chopin è cambiato profondamente nel tempo. Da bambina, il mio insegnante mi diceva che Chopin e Mozart erano i compositori più difficili da interpretare e che richiedevano un talento speciale. Per questo ho sempre provato un’immensa ammirazione per Chopin, ma con una certa distanza.
Più tardi, molte persone di cui mi fidavo mi hanno detto che avevo un’affinità particolare con la sua musica. Questo mi ha spinta a dedicare quasi un anno intero allo studio approfondito del suo linguaggio, prima del Concorso Chopin. Ho letto gli scritti di George Sand, osservato i dipinti di Eugène Delacroix e studiato la musica dei suoi contemporanei, cercando di entrare nel suo mondo.
Oggi ho sviluppato una visione molto personale della sua opera e, forse, anche della sua personalità. Per me, Chopin parla direttamente all’anima: la sua musica è pura, attraversa tutta la gamma delle emozioni umane. Amo il modo in cui usa il pianoforte per esprimere ogni suo pensiero e sentimento. Per me, Chopin è un compositore speciale, che occupa un posto unico nel mio cuore e nella mia vita.
Dopo il suo concerto di debutto nel 2022, ha lasciato una forte impressione sul nostro pubblico per la forza interpretativa, il suono profondo e il notevole controllo tecnico. Qual è la sua routine di studio quotidiana?
Debuttare agli Amici della Musica di Firenze nel 2022 è stato emozionante, e non vedo l’ora di tornarci! Questa volta il programma sarà dedicato a Chopin.
La mia routine musicale non si limita solo al tempo trascorso al pianoforte: quello che suono è il riflesso di ciò che sento interiormente, nella mente e nell’anima. La musica è sempre dentro di me, persino nei sogni. Spesso, mentre dormo, mi vengono idee nuove su un brano, che si tratti di una soluzione tecnica o di un dettaglio interpretativo, e al risveglio so subito cosa voglio provare.
La musica è parte della mia vita in ogni istante, ma trovo ispirazione anche in altre forme d’arte e nelle esperienze quotidiane: la lettura, la pittura, la natura, le conversazioni con gli amici, il teatro, i concerti e il cinema.
Tutto questo contribuisce alla mia interpretazione finale, rendendola il frutto di un’esperienza ricca e complessa.
Foto © Maxim Abrossimow