Intervista al Trio Eidos

Qual è il primo ricordo della vostra vita legato alla musica che vi viene in mente?

Ivos: Ricordo al rientro dalla scuola quando avevo sei anni di aver trovato i miei genitori con la custodia di un violino tra le mani, e io al settimo cielo capii subito che si trattava di uno stumento musicale.

Come mai avete iniziato a suonare uno strumento musicale?

Trio: Dal momento che proveniamo da famiglie di musicisti o in ogni caso appassionati di musica, siamo tutti e tre stati spinti dai nostri genitori a intraprendere lo studio dello strumento.

Quando avete capito che eravate bravi in quello che stavate facendo e che questa attività avrebbe occupato una parte importante della vostra vita?

Stefano: Dai primi saggi in Conservatorio e dal riscontro positivo dei miei primi insegnanti ho capito che, oltre ad appassionarmi, questo è anche un percorso per cui sono portato.

Ci sono stati dei momenti in cui avreste voluto mollare tutto e cambiare direzione?

Trio: Ciascuno di noi, come probabilmente avviene in ogni campo, ha affrontato i propri momenti di “crisi” in rapporto alla scelta di proseguire o meno questo percorso, essendo questa un’attività che richiede fin dai primi anni un certo grado di costanza e dedizione, a volte difficili da mantenere specialmente quando si è ancora piccoli.

Qual è il momento più emozionante che ricordate della vostra carriera musicale? 

Giulia: Ce ne sono sicuramente di diversi, ma uno che ricordo con particolare emozione è quando ho avuto occasione di suonare al Teatro La Fenice durante le prove del Premio Venezia. Anche la scelta di far nascere il Trio si può sicuramente includere tra i momenti a cui tengo di più nel mio percorso musicale.

Ci raccontate come avete conosciuto gli altri musicisti del Trio? Cosa ti piace del loro modo di suonare e come mai avete deciso di formare il vostro trio?

Stefano: Ci siamo conosciuti nell’estate del 2020, quando Giulia e Ivos, che suonavano in duo già da tempo, hanno deciso di contattarmi per formare un trio. Sono stato felice di accettare, soprattutto perché per me si tratta della prima vera esperienza cameristica in una formazione stabile, e fine da subito siamo andati particolarmente d’accordo. Quello che ci piace è la nostra affinità musicale e la possibilità di confrontarci apertamente ricercando sempre nuovi stimoli. 

C’è un brano musicale a cui siete particolarmente legati? Volete dirci qual è e come mai?

Ivos: Uno dei brani a cui mi sento più legato è il secondo movimento della Terza Sonata di Brahms per violino e pianoforte. Tempo fa rimasi incantato dall’esecuzione di un grande violinista del passato, David Oistrakh, e da allora è un brano che mi porto nel cuore.

Avete altre passioni oltre a suonare il vostro strumento (sport/lettura/viaggi/hobby vari/ecc.)?

Giulia: Sì, una delle mie passioni più grandi fin da piccola è la lettura.

Stefano: Una passione a cui sono legato da sempre è il cinema.

Ivos: Al di là della musica, due delle mie passioni sono lo sport e la cucina.

Ascoltate altri tipi di musica oltre a quella che suonate? Se sì, quali?

Trio: Tutti e tre ascoltiamo molta musica diversa dalla classica. Tra i generi che preferiamo ci sono progressive, jazz e funk per Stefano, rock anni ’70-’80 per Giulia, indie e cantautori italiani per Ivos.

C’è un disco – di qualsiasi genere – che consigliereste a tutti di ascoltare?

Giulia: Un CD che mi sento di consigliare è la registrazione dei Concerti di Chopin eseguiti e diretti da Krystian Zimerman.
Stefano: Consiglio la Sagra della Primavera di Stravinskije il Poema dell’estasi di Skrjabin diretti da Valery Gergiev.
Ivos: Consiglierei di ascoltare le ultime due Sonate per violino e pianoforte di Beethoven eseguite da Martha Argerich e Gidon Kremer.

Qual è il libro che leggerete quest’estate?

Ivos: I Racconti di A. Checov.
Giulia: La casa degli spiriti di I. Allende.
Stefano: Punto, linea e superficie di V. Kandinsky.