Intervista a Ivos Margoni e Giulia Loperfido

Qual è il primo ricordo della vostra vita legato alla musica che vi viene in mente?

Giulia: Il primo ricordo legato alla musica che mi viene in mente è quando mia nonna mi portava fin da piccolissima insieme a mia sorella al Teatro dell’Opera di Roma. È lì che ho iniziato a sviluppare la mia passione per la musica.
Ivos: Tra vari episodi di quando ero piccolo, ricordo quando mio padre, portandomi a scuola in macchina, mi fece ascoltare i Capricci di Paganini suonati da Itzhak Perlman. Rimasi basito nell’ascoltare quelle incredibili esecuzioni.

Come mai avete iniziato a suonare uno strumento musicale?

Giulia: Vengo da una famiglia in cui nessuno è musicista, ma sono tutti appassionati. Sono stati i miei genitori a iscrivermi a un corso di pianoforte quando ero piccola, ed è così che ho cominciato.
Ivos: I miei genitori, essendo musicisti, mi hanno indirizzato verso la musica quando avevo circa 6-7 anni, scegliendo sin da subito il violino.

Quando avete capito che eravate bravi in quello che stavate facendo e che questa attività avrebbe occupato una parte importante della vostra vita?

Giulia: Sono stati i miei primi insegnanti a stimolarmi e incoraggiarmi su questo percorso. Quando sono entrata in Conservatorio ho iniziato a rendermi conto che sarebbe potuta essere la mia strada e questa convinzione è andata rafforzandosi negli anni a seguire, con i primi concorsi e i primi concerti.
Ivos: All’età di 13 anni ho iniziato a studiare con il Maestro Marco Fiorentini. Dopo i primi anni di duro lavoro con lui, mi sono reso conto di avere i mezzi per poter fare della musica il mio mestiere.

Ci sono stati dei momenti in cui avreste voluto mollare tutto e cambiare direzione?

Giulia: Sì, sicuramente, come credo accada per tutti. È un’attività che richiede tanta costanza e dedizione, che non sempre è facile riuscire a mantenere.
Ivos: Durante l’adolescenza avevo molti dubbi al riguardo, perché mi rendevo conto di quanto fosse impegnativo lo studio di questo strumento. Fortunatamente anche grazie al supporto della mia famiglia sono sempre riuscito a superare gli ostacoli che ho incontrato.

Qual è il momento più emozionante che ricordate della vostra carriera musicale?

Giulia: Quando ho suonato al Teatro La Fenice durante le prove del Premio Venezia, concorso pianistico riservato ai migliori diplomati di ogni anno. Ad oggi rimane senza dubbio la sala più bella in cui abbia suonato, e ricordo ancora l’emozione di quando sono entrata e ho realizzato che mi sarei esibita su quel palco.
Ivos: Non he ho uno in particolare, ma il momento più emozionante è sempre quello in cui inizio a esibirmi di fronte a un pubblico.

Ci raccontate come vi siete conosciuti? Cosa vi piace del modo di suonare dell’altro e come mai avete deciso di suonare insieme?

Giulia: Ci siamo conosciuti tramite i nostri insegnanti, i quali a loro volta suonano insieme da sempre in duo e in trio. Sono stati loro a metterci in contatto cinque anni fa e da allora abbiamo costituito un duo stabile che dall’anno scorso abbiamo trasformato in trio. Tra le cose che mi piacciono del modo di suonare di Ivos sicuramente c’è la sua musicalità istintiva e coinvolgente e la facilità con cui riesce a rendere qualsiasi idea, cosa che rende sempre stimolante il lavoro con lui.
Ivos: Durante gli ultimi anni di liceo sentivo il bisogno di studiare musica da camera con altri giovani musicisti. Per questa ragione avevo contattato Giulia proponendole di creare un duo stabile. Alcuni insegnanti mi avevano parlato molto bene di lei e questo mi aveva spronato a scriverle. Sin da subito mi ha colpito la sua determinazione e la sua attenzione nell’interpretare ogni compositore nel modo più filologico possibile.

C’è un brano musicale a cui siete particolarmente legati? Volete dirci qual è e come mai?

Giulia: Un brano a cui sono particolarmente legata è il Carnaval op. 9 di Schumann. L’ho portato al mio esame di diploma qualche anno fa, e mi ha sempre dato moltissima gioia suonarlo.
Ivos: In questo momento mi viene da pensare al Trio op. 8 di Johannes Brahms per violino, violoncello e pianoforte. È forse il primo trio che abbia mai ascoltato e ritengo che sia tra i lavori più incredibili di questo compositore.

Avete altre passioni oltre a suonare il vostro strumento (sport/lettura/viaggi/hobby vari/ecc.)?

Giulia: Sì, un’altra mia passione oltre alla musica è sempre stata leggere.
Ivos: Oltre alla musica mi piace molto praticare sport nel tempo libero, inoltre amo passare molto tempo con la mia famiglia.

Ascoltate altri tipi di musica oltre a quella che suonate? Se sì, quali?

Giulia: Ascolto un po’ qualsiasi genere di musica, ma se dovessi esprimere una preferenza, oltre alla classica direi forse musica rock anni ’70 e ’80.
Ivos: Certamente oltre alla musica classica mi piace rilassarmi ascoltando altri generi come il jazz, rock anni ’60, ’70 e ’80, indie e alcuni cantautori italiani.

C’è un disco – di qualsiasi genere – che consigliereste a tutti di ascoltare?

Giulia: Una registrazione che consiglierei a tutti di ascoltare è quella delle ultime Sonate di Schubert eseguite da Sviatoslav Richter.
Ivos: Gli ultimi Quartetti di Beethoven incisi dal Quartetto Italiano mi sento di consigliarli a tutti!

Qual è il libro che leggerete quest’estate?

Giulia: Il caso di Charles Dexter Ward di H.P. Lovecraft.
Ivos: 1984 di George Orwell.