§ Dietro le quinte | Dischi Fenice

[Prosegue la rubrica “Dietro le quinte”, che raccoglie le testimonianze di chi lavora intorno ai concerti della nostra stagione. Pubblichiamo qui il racconto di Silvia Venturi, Danilo Dannery e Martina Magionami di Dischi Fenice, storici e preziosi collaboratori degli Amici della Musica di Firenze.]

È ormai passato un anno dall’ultimo concerto. Per noi il sabato era un giorno diverso dagli altri, perché sapevi che la tua scadenza principale della giornata era l’essere nel primo pomeriggio alla Pergola, arrivare in teatro con le luci ancora abbassate e le porte chiuse, iniziare a preparare il nostro tavolo con i dischi degli artisti presenti quel giorno.
Il pubblico degli Amici della Musica è un po’ lo stesso della Fenice, perciò iniziava poi quella piacevolissima routine di accoglienza: un saluto, la consegna del programma di sala, un consiglio, un augurio di un piacevole ascolto. Durante il concerto, poi, la compagnia del suono degli strumenti che arriva ovattato, filtrato dalla pesante tenda rossa di velluto e dalla splendida porta a vetri decorata con stucchi dorati. Un saluto veloce con Angela, la responsabile di sala, e uno con Domitilla, sempre attenta a sorvegliare che tutto fili per il verso giusto. Con entrambe, gli accordi per l’eventuale firma di accoglienza al nostro tavolo dell’artista presente quel giorno.
Con alcuni musicisti c’è una consuetudine ormai consolidata, mentre con altri – che magari suonano per la prima volta alla Pergola o sono più capricciosi – c’è sempre un’incertezza fino all’ultimo.
Tra tutti gli artisti che abbiamo ospitato, ci piace ricordarne alcuni in particolare: Jordi Savall, perché anche quando ti dice «Buonasera, piacere di rivedervi», ti stende con la sua voce così affascinante; Beatrice Rana, perché è di una disponibilità e di una simpatia travolgente; Yuja Wang, perché è divertentissimo vedere il pubblico non più giovane a metà strada tra la disapprovazione e la piacevolezza di vedere un fisico stratosferico e un abbigliamento decisamente “minimal”; i King’s Singers, perché hanno uno stuolo di fan che si accapigliano per avere un loro autografo; e, infine, più recente duo formato da Sheku e Isata Kanneh-Mason, perché riempie il cuore di gioia vedere giovani musicisti così entusiasti del loro lavoro e così coinvolgenti.
Per concludere, ci mancano da morire quell’adrenalina del sabato pomeriggio e speriamo proprio di poterla rivivere presto insieme a voi.

Dischi Fenice
Silvia, Danilo, Martina