Intervista a Gennaro Cardaropoli

Gennaro Cardaropoli suonerà il 26 settembre nel secondo appuntamento di Fortissimissimo, accompagnato dal pianista Alberto Ferro. Nell’intervista che gli abbiamo fatto ci ha parlato delle prime esperienze con il violino, dei momenti più emozionanti vissuti finora con la musica e della sua passione per i viaggi.

Qual è il primo ricordo della tua vita legato alla musica che ti viene in mente?

Mi viene in mente il mio primo concorso musicale ad Altamura: tra i tanti iscritti sei sarebbero tornati la settimana dopo per la finale, mentre altri sei furono premiati per aver raggiunto la semifinale. Ci rimasi malissimo perché non avevo ricevuto nessun premio, ma non avevo capito che ero uno dei sei finalisti!

Come mai hai iniziato a suonare uno strumento musicale?

L’amore per uno strumento musicale è nato in casa, infatti faccio parte di una famiglia di musicisti.

Quando hai capito che eri bravo in quello che stavi facendo e che questa attività avrebbe occupato una parte importante della tua vita?

Lo devo ancora capire, ma spero che questa attività occuperà sempre più la mia vita perché suonare per me è tutto, mi rende felice.

Ci sono stati dei momenti in cui avresti voluto mollare tutto e cambiare direzione?

I momenti difficili ci sono e ci saranno sempre, ma bisogna sempre andare avanti.

Ci raccontati come vi siete conosciuti con Alberto Ferro? Cosa ti piace del suo modo di suonare e come mai avete scelto di formare un duo?

Ci siamo conosciuti al Festival Strad in Germania io dovevo suonare un brano col violino (Il Toscano” dell’Accademia di Santa Cecilia) e hanno scelto di farci suonare insieme il 1 mov. della Sonata n. 3 di Grieg. Da subito abbiamo trovato una grande intesa così abbiamo scelto di formare un duo.

Qual è il momento più emozionante che ricordi della tua carriera musicale?

La musica mi ha fatto vivere tanti momenti emozionanti: Festival Hubermann a TelAviv, “Festival Strad” di Berlino, Carnegie Hall di New York, Metallener Saal Musikverein di Vienna, ma porto nel cuore l’esibizione sul palco del Teatro San Carlo di Napoli del 2011.

Hai altre passioni oltre a suonare il tuo strumento (sport/lettura/viaggi/hobby vari/ecc.)?

Avevo la passione del calcio, ma poi ho dovuto abbandonare per ovvi motivi. Mi piace viaggiare perché mi permette di vivere nuove esperienze, conoscere nuovi modi di vivere e nuove culture. Sono stato in tutta Europa, in America, in Russia, anche in Africa. Mi manca ancora l’Oriente e non vedo l’ora di andarci perché la cultura orientale mi attrae molto. Nel 2018 sarò in Florida, Nevada e Nuova Zelanda.

Ascolti altri tipi di musica oltre a quella che suoni? Se sì, quali?

Ascolto volentieri altri tipi di musica in quanto apprezzo la musica in genere.

C’è un disco – di qualsiasi genere – che consiglieresti a tutti di ascoltare?

Non ho un disco da consigliare in quanto ascolto un po’ di tutto e non mi soffermo su un solo autore.

 Qual è il libro che leggerai quest’estate?

“Quattro romanzi” di Lev Tolstoj.

Quali sono i tuoi programmi per l’estate 2017?

Relax, pochi impegni (suonerò il 19 agosto il Concerto di Beethoven al Festival di Tagliacozzo (l’Aquila), e tanto studio.