ANDREA LUCCHESINI, pianoforte – GIOVANNI BIETTI, musicologo
Solopiano: La Sonata tra cicli e narrazioni II
TURNO A, TURNO C
MOZART: Sonata n. 13 in si bemolle maggiore, K. 333 (primo movimento)
MOZART: Sonata n. 12 in fa maggiore, K. 332 (primo movimento)
MOZART: Sonata n. 13 in si bemolle maggiore, K. 333 (secondo movimento)
HAYDN: Sonata in mi bemolle maggiore, Hob.XVI:49 (secondo movimento)
BEETHOVEN: Sonata n. 1 in fa minore, op. 2 n. 1 (terzo movimento)
BEETHOVEN: Sonata n. 4 in mi bemolle maggiore, op. 7 (terzo movimento)
MOZART: Sonata n. 13 in si bemolle maggiore, K. 333 (terzo movimento)
BEETHOVEN: Sonata n. 14 in do diesis minore, op. 27 n. 2, “Al chiaro di luna”
Nella storia della musica, la sonata per strumento a tastiera è uno dei generi più misteriosi e affascinanti. Per gran parte del Settecento la sua identità era talmente poco definita che essa veniva spesso chiamata in modi diversi: Esercizio, da Domenico Scarlatti, o Divertimento, da Haydn, per citare solo due esempi particolarmente significativi. Ma a inizio Ottocento, grazie soprattutto al prestigio dello straordinario corpus beethoveniano, il termine sonata viene invece usato per definire il genere pianistico più importante: perfino il suo tono classico e le sue regole formali codificate non impediranno a tutti i grandi compositori romantici – da Schubert a Chopin e Liszt, da Schumann a Mendelssohn, a Brahms, perfino a Wagner – di misurarsi con la sonata per pianoforte. Ancora nel secolo scorso grandi compositori come Berg, Stravinskij, Bartók, Hindemith, Prokof’ev e molti altri, scriveranno sonate, che sono invariabilmente tra le loro composizioni pianistiche più ambiziose.
Nel corso di questa sorprendente evoluzione la sonata per pianoforte attraversa molte trasformazioni, che a volte convivono anche nella produzione di uno stesso autore: da genere privato a grande genere pubblico, da una scrittura intima e perfino didattica al gesto virtuosistico, dal tono di intrattenimento al carattere speculativo, dalla sperimentazione più audace al recupero neoclassico. Eppure pochi altri generi strumentali mantengono, nel corso dei secoli, una coerenza estetica altrettanto forte: una sonata di Beethoven dialoga in profondità con Mozart e con Liszt, così come Bartók parla, nella sua sonata, tanto con Haydn quanto con lo stesso Beethoven.
L’obiettivo di questo progetto artistico è proprio quello di portare alla luce, attraverso l’interazione di parole e musica, la ricchezza dei dialoghi attraverso il tempo tra i grandi compositori. Accostando, spiegando, eseguendo capolavori appartenenti a epoche diverse, Andrea Lucchesini e Giovanni Bietti intendono proporre un modo nuovo, più ricco e consapevole, di ascoltare la sonata, e di avvicinarsi così al genere che ancora oggi costituisce il cuore del repertorio pianistico.
Giovanni Bietti, novembre 2020
Formatosi alla grande scuola pianistica di Maria Tipo, Andrea Lucchesini si è imposto all’attenzione internazionale giovanissimo, con la vittoria del Concorso Internazionale Dino Ciani presso il Teatro alla Scala. Suona da allora in tutto il mondo con orchestre prestigiose e i più grandi direttori, quali Claudio Abbado, Giuseppe Sinopoli, Daniele Gatti, Roberto Abbado, Daniel Harding, Franz Welser-Möst, Myung-Whun Chung, Riccardo Chailly, Vladimir Jurovskij, Gianandrea Noseda, Antonello Manacorda. Molto attivo anche nel settore cameristico, collabora con musicisti ed ensemble di altissimo livello, a partire dal sodalizio trentennale col violoncellista Mario Brunello.
La sua ampia attività lo vede proporre programmi che spaziano dal repertorio classico a quello contemporaneo, come testimoniano le numerose registrazioni, dalle prime per EMI fino all’integrale live delle 32 Sonate di Beethoven (Stradivarius). Per Teldec, con Giuseppe Sinopoli e la Staatskapelle di Dresda ha inciso Pierrot lunaire di Schönberg e Kammerkonzert di Berg. Del 2017 è il cd live della Fantasia corale di Beethoven, con Fabio Luisi alla testa di Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino.
La stretta collaborazione con Luciano Berio, iniziata nel 1991 con l’esecuzione del Concerto II “Echoing curves” ai PROMS di Londra, è proseguita con la registrazione dell’opera per BMG, con la London Symphony Orchestra diretta dall’autore. Accanto a Berio, Lucchesini vede nascere Sonata, eseguita in prima mondiale nel 2001 e successivamente consegnata – con tutte le altre opere pianistiche di Berio – a un disco AVIE Records divenuto edizione di riferimento.
Convinto che la trasmissione del sapere musicale alle giovani generazioni sia un dovere morale, si dedica anche all’insegnamento presso la Scuola di Musica di Fiesole, che ha diretto dal 2008 al 2016. Tiene inoltre frequenti masterclass presso importanti istituzioni musicali italiane ed europee, tra cui il Mozarteum di Salisburgo, e coordina i corsi di Alto perfezionamento dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
Nel 2017 ha ideato per gli Amici della Musica di Firenze il progetto fff Fortissimissimo Firenze Festival, con l’obiettivo di dare spazio ai giovani talenti italiani, coinvolgendo nell’organizzazione i liceali fiorentini. Dopo un impegnativo triennio alla guida dell’Accademia Filarmonica Romana, Lucchesini accoglie l’invito alla direzione artistica degli Amici della Musica di Firenze dalla stagione 2022/2023.
Compositore, pianista e musicologo, Giovanni Bietti è considerato uno dei migliori divulgatori musicali italiani. È una delle più note voci radiofoniche delle “Lezioni di musica” (seguitissima trasmissione settimanale di Rai-RadioTre), e ha pubblicato libri dedicati a Mozart (Laterza, 2015), a Beethoven (Laterza, 2013), a Haydn (EDT, 2020) e al Sinfonismo Viennese (Edizioni Estemporanee, 2012). Tra i suoi libri più recenti Lo spartito del mondo (Laterza, 2018), dedicato alla multiculturalità, alla capacità della musica di far dialogare tra loro culture diverse, e La musica della luce (Laterza, 2021), sul rapporto tra musica e Illuminismo.
Tiene regolarmente Lezioni-Concerto, direttamente al pianoforte, presso molti dei più prestigiosi Enti italiani: Teatro alla Scala, Teatro La Fenice, Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Teatro dell’Opera di Roma, Teatro Regio di Torino, Teatro Petruzzelli di Bari, Teatro Massimo di Palermo, Teatro Bellini di Catania, Festival Mito-Settembre Musica di Torino e Milano, Bologna Festival, Teatro Lirico di Cagliari, Ravello Festival, Teatro Regio di Parma, Sferisterio di Macerata, Teatro delle Muse di Ancona, Teatro Valli di Reggio Emilia, Festivaletteratura e Orchestra da Camera di Mantova, Orchestra Sinfonica Siciliana. Inoltre collabora regolarmente con alcuni importanti eventi internazionali, come ad esempio il Festival internazionale di Cartagena, in Colombia.
Tra le sue apparizioni televisive si ricordano le cinque puntate di SuperQuarkMusica su RaiUno, accanto a Piero Angela, e le recentissime 12 puntate di “Musica da camera con vista” su Rai5, delle quali lo stesso Bietti è ideatore e conduttore.
Ph. Andrea Lucchesini © Leonardo Ferri