DANIEL LOZAKOVICH, violino – DAVID FRAY, pianoforte
SABATO 21 OTTOBRE 2023, ore 16 TEATRO DELLA PERGOLA |
BACH: Sonata n. 3 in mi maggiore, BWV 1016
BACH: Chaconne, dalla Partita n. 2 in re minore, BWV 1004
SCHUBERT: Improptu n. 3 in sol bemolle maggiore, op. 90; Improptu n. 4 in la bemolle maggiore, op. 90
SCHUMANN: Sonata n. 1 in la minore, op. 105
Daniel Lozakovich, la cui maestosa musicalità lascia incantati pubblico e critica, è nato a Stoccolma nel 2001 e ha iniziato a suonare il violino a sette anni. Ha debuttato da solista due anni dopo con i Virtuosi di Mosca e Vladimir Teodorovič Spivakov. Si esibisce regolarmente con l’Orchestre National de France, l’Orchestre de Paris, la Royal Stockholm Philharmonic Orchestra, la Swedish Radio Symphony Orchestra, l’Orchestre de la Suisse Romande, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, l’Orquestra Gulbenkian e i Münchner Philharmoniker. Collabora con importanti direttori, tra cui Semyon Bychkov, Christoph Eschenbach, Valery Gergiev, Neeme Järvi, Cristian Măcelaru, Klaus Mäkelä, Andris Nelsons, Vasily Petrenko, Lahav Shani, Tugan Sokhiev, Esa-Pekka Salonen, Nathalie Stutzmann, Krzysztof Urbański e Lorenzo Viotti.
Daniel Lozakovich ha aperto la stagione 2022/2023 con il suo debutto ai BBC Proms, interpretando Brahms con la BBC Symphony Orchestra,ed è stato “Artist in Residence” della stagione con l’Orchestre Philharmonique de Monte-Carlo.
A 15 anni, Lozakovich ha firmato un contratto esclusivo con Deutsche Grammophon, mentre nel 2018 ha pubblicato il suo album di debutto con i Concerti per violino e la Partita n. 2 di Bach. Daniel Lozakovich ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Primo Premio al Concorso Internazionale “Vladimir Spivakov” nel 2016 e il Premio “Giovane artista dell’anno 2017” al Festival delle Nazioni, il Premio Batuta in Messico e il Premio Excelencia sotto la presidenza onoraria di Regina Sofía di Spagna.
Lozakovich ha studiato con Josef Rissin alla Hochschule für Musikdi Karlsruhe e con Eduard Wulfson a Ginevra. Suona lo Stradivari “ex-Sancy” (1713) generosamente prestato da LVHM / Moët Hennessy Louis Vuitton.
Descritto dal quotidiano Die Welt come “perfetto esempio di musicista pensante” e lodato dal New York Times per le sue “esibizioni raffinate ed eleganti”, David Fray è uno degli artisti più interessanti della sua generazione. Acclamato per le sue interpretazioni di musica, da Bach a Boulez, Fray si esibisce nelle principali sedi del mondo in recital, come solista e come musicista da camera. Ha collaborato con importanti orchestre sotto la guida di illustri direttori, quali Semyon Bychkov, Andrey Boreyko, Christoph Eschenbach, Daniele Gatti, Paavo Järvi, Kurt Masur, Riccardo Muti, Esa-Pekka Salonen, Michael Sanderling, Yannick Nézet-Séguin e Jaap van Zweden. Ha inoltre collaborato con la Royal Concertgebouw Orchestra, Bavarian Radio Orchestra, Budapest Festival Orchestra, Philharmonia Orchestra, Academyof St. Martin in the Fields, London Philharmonic Orchestra, Filarmonica di Dresda, Deutsche Kammerphilharmonie Bremen, Mozarteum di Salisburgo, Filarmonica della Scala, Orchestre de Paris e Orchestre National de France.
Fray registra in esclusiva per Warner e ha pubblicato numerosi album, l’ultimo con le Variazioni Goldberg di Bach. Incisioni precedenti includono le Sonate per violino di Bach con Renaud Capuçon, musiche di Chopin, le ultime opere pianistiche di Schubert e Concerti di Bach. Nel 2008, la rete televisiva ARTE +7 ha presentato un documentario su David Fray diretto dal regista Bruno Monsaingeon.
Fray ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui un Echo Klassik come musicista dell’anno e il premio Young Talent del Festival Pianistico della Ruhr. Nel 2008 è stato nominato Newcomer of the Year dal BBC Music Magazine. Ha iniziato a studiare pianoforte a quattro anni per poi proseguire con Jacques Rouvier al Conservatoire National Supérieur di Parigi. Nel 2021 ha fondato il festival L’Offrande Musicale, che si svolge con cadenza annuale negli Alti Pirenei, sua regione natale, con lo scopo di dare supporto alle persone con disabilità.
Foto Daniel Lozakovich © Lyodoh Kaneko | Foto David Fray © James Bort