ALESSIA TONDO, canto e tamburo – AVI AVITAL, mandolino – GIOVANNI SOLLIMA, violoncello – GIUSEPPE COPIA, tiorba e chitarre

SABATO 25 GENNAIO 2025, ore 16
TEATRO DELLA PERGOLA

TRAD. SEFARDITA: Yo en la prision
TRAD. MACEDONE: Ako Umran il Zaginam
TRADIZIONALE: Traineiri acappela; Tarantella di Sannicandro
SCARLATTI: Sonata in re minore, K. 89
SOLLIMA: Federico II, da “Viaggio in Italia”
TRADIZIONALE: Pizzica di Aradeo; Na na na
G. SOLLIMA: Alep Pesce, da “Il Bestiario di Leonardo”
CASTELLO: Sonata n. 4
E. SOLLIMA: Tarantella Orientale
TRADIZIONALE: Pizzica di Galatone
FRESCOBALDI: Canzon Terza
TRAD. SALENTINA: Fronni D’Alia
TRADIZIONALE: Tarantella del Gargano; Virrinedda

Alessia Tondo è una delle voci più importanti della scena musicale pugliese. Nata nel 1991, a sei anni cantava insieme alla nonna nel gruppo salentino Mera Menhir. Pochi anni dopo viene lanciata dai Sud Sound System nel brano “Le radici ca tieni” e con loro ha continuato a collaborare per live e partecipazioni televisive. A soli 13 anni, entra nell’Orchestra de “La notte della Taranta” come solista, duetta con tutti gli ospiti e collabora con i maestri Mauro Pagani, Ambrogio Sparagna, Ludovico Einaudi, Goran Bregovic, Giovanni Sollima, Phil Manzanera, Carmen Consoli e Raphael Gualazzi.
Dal 2006 al 2011 ha partecipato come ospite a vari appuntamenti dell’Orchestra popolare italiana diretta dal maestro Ambrogio Sparagna, dividendo il palco con artisti come Peppe Servillo, Simone Cristicchi e Idan Raichel. Nel 2006 anno fonda “Triace”, il cui album è stato prodotto da Elena Ledda e S’ard Music.
Nel 2008 incide “Yara” per Radiodervish nell’album “L’immagine di te” e nel 2011 “Donna di frontiera” di Michele Lobaccaro nell’album “Messa laica” dedicato a Don Tonino Bello (nel quale collaborano anche Franco Battiato, Caparezza e Nabil Bey). Nel 2012 per il maestro Ludovico Einaudi, scrive il testo per la celebre composizione “Nuvole bianche” lanciata poi come singolo del suo album “Taranta Project”. Scelta dal compositore Admir Shkurtaj come voce per l’opera da camera “Kater i rades. Il Naufragio”, co-prodotta da “La Biennale di Venezia”, debutta al 58° festival internazionale di Musica Contemporanea de la Biennale di Venezia.  Nel 2015 entra a far parte come interprete e autrice del Canzoniere Grecanico Salentino, che vince nel 2018 il Songlines Music Awards come miglior gruppo di world music.
Nel 2021 esce il suo primo disco a suo nome interamente scritto e interpretato da lei stessa, nella quale porta alla luce il suo universo poetico in cui affida la propria voce a originali intrecci vocali ma soprattutto a delle ballate, tutte in dialetto salentino, perché come dice lei stessa: “In italiano non avrei raccontato la verità su chi sono e sulla terra da dove provengo”.

Giovanni Sollima è un violoncellista di fama internazionale e il compositore italiano più eseguito nel mondo.
Collabora con artisti del calibro di Riccardo Muti, Yo-Yo Ma, Ivan Fischer, Viktoria Mullova, Ruggero Raimondi, Mario Brunello, Kathryn Stott, Giuseppe Andaloro, Toni Florio, Yuri Bashmet, Katia e Marielle Labeque, Giovanni Antonini, Ottavio Dantone, Patti Smith, Stefano Bollani, Paolo Fresu e Antonio Albanese e con orchestre tra cui la Chicago Symphony Orchestra, Liverpool Philharmonic, la Royal Concertgebouw Orchestra, i Moscow Soloists, la Berlin Konzerthausorchester, la Australian Chamber Orchestra, Il Giardino Armonico, la Cappella Neapolitana, l’Accademia Bizantina, la Holland Baroque Society e la Budapest Festival Orchestra.
Per il cinema, il teatro, la televisione e la danza ha scritto e interpretato musica per Peter Greenaway, John Turturro, Bob Wilson, Carlos Saura, Marco Tullio Giordana, Peter Stein, Lasse Gjertsen, Anatolij Vasiliev, Karole Armitage e Carolyn Carlson.
Si è esibito in alcune delle più importanti sale in tutto il mondo, tra cui la Alice Tully Hall, la Knitting Factory, la Carnegie Hall (New York), la Wigmore Hall, la Queen Elizabeth Hall (Londra), la Salle Gaveau (Parigi), il Teatro alla Scala (Milano), l’Opera House (Sidney) e la Suntory Hall (Tokyo).
Dal 2010 Sollima insegna presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, dove è stato insignito del titolo di Accademico. Nel 2012 ha fondato, insieme a Enrico Melozzi, i 100 Cellos. Nel 2015 ha creato a Milano il “logo sonoro” di Expo e inaugurato il nuovo spazio museale della Pietà Rondanini di Michelangelo.
Nel campo della composizione esplora generi diversi avvalendosi di strumenti antichi, orientali, elettrici e di sua invenzione, suonando nel Deserto del Sahara, sott’acqua, o con un violoncello di ghiaccio.
La sua attività discografica inizia nel 1998 con Aquilarco, un CD prodotto da Philip Glass per la Point Music, che è stato seguito da altri dodici album pubblicati da Sony, Egea e Decca.
Ha riportato alla luce le musiche di Giovanni Battista Costanzi, compositore del 18° secolo, del quale ha registrato le Sonate e le Sinfonie per violoncello e basso continuo, pubblicate da Glossa.
Nell’ottobre 2018 ha ricevuto l’Anner Bijlsma Award alla Cello Biennale di Amsterdam. Nel 2020 hanno debuttato le sue due ultime opere, Il Libro della Giungla e Acqua Profonda. Nel 2021 è uscito il film documentario N-Ice Cello sul suggestivo viaggio del violoncello di ghiaccio costruito da Tim Linhart.
Giovanni Sollima suona un violoncello Francesco Ruggieri costruito a Cremona nel 1679.

Avi Avital, artista innovativo e primo mandolinista nominato per un Grammy Award per la musica classica, è stato paragonato ad Andres Segovia per l’abilità con lo strumento e a Jascha Heifitz per il proprio incredibile virtuosismo. Appassionato ed “esplosivamente carismatico” (New York Times) nelle sue esibizioni dal vivo, Avi Avital rappresenta una forza trainante nell’opera di dare nuovo impulso al repertorio per mandolino.  
Per più di due decenni Avi Avital ha rimodellato la storia e il futuro del suo strumento, suonandolo nelle sale più prestigiose di tutto il mondo ed ampliando il repertorio mandolinistico non solo con trascrizioni di vari brani ma commissionando oltre cento opere per mandolino, inclusi i Concerti per mandolino e orchestra di Jennifer Higdon, Anna Clyne, Avner Dorman e Giovanni Sollima.
Tra i momenti salienti previsti per la stagione 2023/24 figurano le esibizioni con la Sinfonica della Radio di Francoforte e Krzysztof Urbański, la Sinfonica di Vancouver e Tianyi Lu, la Camerata Salzburg e Anja Bihlmaier, concerti con la Kammerakademie Potsdam e tournée con Il Giardino Armonico diretto da Giovanni Antonini, con il gruppo CHAARTS e con l’Orchestra Barocca di Venezia. Avi Avital sarà inoltre in tournée con Hanzhi Wang (fisarmonica) attraverso il Nord America e suonerà in recital con Anneleen Lenaerts (arpa), Omer Klein (pianoforte jazz) e Brooklyn Rider. È artist-in-residence del Festival SWR di Schwetzinger e tornerà al DeSingel di Anversa, alla Wigmore Hall di Londra, alla Philharmonie di Berlino, al Rheingau Musik Festival e al Festival Musicale dello Schleswig-Holstein.
Nel 2023, Avi Avital ha lanciato il suo nuovo progetto, chiamato “Between Worlds Ensemble”, con una residenza in tre parti alla Boulez Saal di Berlino e concerti a Bucarest, Varsavia, Amburgo, Ludwigshafen e Anversa. L’ensemble è stato formato con l’intenzione di esplorare diversi generi, culture e mondi musicali concentrandosi su diverse regioni geografiche; nel suo primo anno ha presentato musica tradizionale, classica e popolare della penisola iberica, del Mar Nero e del Sud Italia. La versatilità di Avi Avital lo ha portato ad essere scelto come ‘’Portrait-Artist” dal Festival Musicale dello Schleswig-Holstein, dal BOZAR di Bruxelles, dalla Konzerthaus di Dortmund e come artist-in-residence dal Festival di Bodensee e da La Jolla Music Society in California. Avi Avital è una presenza regolare in importanti festival internazionali tra cui Aspen, Salisburgo, Hollywood Bowl, Tanglewood, Ravenna, MISA Shanghai, Cheltenham, Verbier, Lucerna, Bad Kissingen, Rheingau, Gstaad e Tsinandali.
Avi Avital registra in esclusiva con Deutsche Grammophon. Il suo settimo album Concertos, pubblicato con Il Giardino Armonico e Giovanni Antonini, presenta i Concerti per mandolino di Vivaldi, Hummel, Bach, Barbella e Paisiello. L’album precedente, The Art of the Mandolin, è stato pubblicato nel 2020 ottenendo recensioni entusiastiche dalla stampa internazionale. Tale incisione è stata preceduta da Bach (2019), Avital meets Avital (2017) realizzata insieme a Omer Avital (oud/basso), Vivaldi (2015, vincitrice di un Premio ECHO Klassik), un CD di trascrizioni dei Concerti di Bach dello stesso Avital e Between Worlds (2014), una raccolta di musica da camera “cross-over” che esplora le connessioni tra musica classica e musica tradizionale.
Nato a Be’er Sheva, nel sud di Israele, Avi Avital ha iniziato lo studio del mandolino all’età di otto anni per poi proseguire all’Accademia Musicale di Gerusalemme e al Conservatorio Cesare Pollini di Padova con Ugo Orlandi.
Avi Avital suona su un mandolino del liutaio israeliano Arik Kerman. 

Giuseppe Copia si è laureato con il massimo dei voti in chitarra classica presso il Conservatorio “Nicola Sala” di Benevento, sotto la guida del maestro Piero Viti.
Gli studi effettuati e la costante voglia di conoscere lo hanno portato a interessarsi alla pratica del basso continuo e a effettuare ricerche filologiche sull’uso degli strumenti a corda all’interno delle orchestre barocche e rinascimentali – in particolare nell’utilizzo del liuto, della chitarra barocca, della chitarra battente e della tiorba, specializzandosi con il maestro Ugo Di Giovanni e Andrea Damiani.
Svolge un’intensa attività concertistica collaborando con differenti formazioni che l’hanno portato ad esibirsi nei maggiori festival Italiani ed Europei di musica Antica e Popolare: il Festival de Sylvanes, l’Oude Muziek festival di Utrecht, Musicultura 2010, Autunno chitarristico 2015, Suona Francese, il Teatro Argentina, il Teatro Parioli, il Versiliana Festival  di Forte dei Marmi, l’Umbria folk Festival ( diretta nazionale RAI1 ), Mandolini sotto le stelle, il Collégiale de Saint-Julien di Tournon-sur-Rhone, l’Institut Français de Naples,  il Båstad Chamber Music Festival, Les Flaneries Musicales de Reims, il Port de La Rochelle , il Festival du Comminges, La Rampe di Grenoble, la Fondazione Pietà de’ Turchini, il Barocco Festival Leonardo Leo, il Festival Ville Vesuviane 700 Napoletano, l’Istituto Italiano Dante Alighieri Casablanca, il GRRRANIT Scène nationale de Belfort, il Barocco Romano, lo Scarlatti Lab con Toni Florio.
Abilitato in didattica e vincitore di concorso per l’insegnamento di Chitarra presso i Licei Musicali, è docente di cattedra del Liceo Musicale “Albertini” di Nola.

Foto © SHOBHA