Intervista al Quartetto Eos

[Risposte di Alessandro Acqui, viola del Quartetto Eos]

Qual è il primo ricordo della tua vita legato alla musica che ti viene in mente?

Il mio primo ricordo legato alla musica è mio padre, un musicista dilettante, che si diverte suonando il violino a casa. Da lì è nata sicuramente la mia curiosità verso il mondo della musica.

Cosa ti ha spinto a iniziare a suonare uno strumento musicale?

Nella mia famiglia la musica classica è sempre stata al centro delle passioni: tutti musicisti dilettanti, che si divertivano spesso anche a suonare insieme. Sicuramente il primo passo me lo fece fare mio padre, che non mi ha mai obbligato, ma mi spingeva a suonare il violino. Studiavo sempre con lui. Da lì ho cominciato a capire quanto fosse appassionante studiare e suonare uno strumento.

Quando hai capito che eri bravo in quello che stavi facendo e che questa attività avrebbe occupato una parte importante della tua vita?

Durante lo studio per dare l’esame del quinto anno al conservatorio, li ho capito che avevo del potenziale per finire il conservatorio e per cercare di essere un professionista.

Ci sono stati dei momenti in cui avresti voluto mollare tutto e cambiare direzione?

Certamente ci sono dei momenti negativi nella vita di uno studente. Per esempio, appena finito il conservatorio, l’impatto con le realtà esterne alle scuole di musica in un certo senso è stato molto difficile, ma sicuramente mi ha aiutato a crescere e ad essere un musicista, e sopratutto anche una persona, migliore.

Qual è il momento più emozionante che ricordi della tua carriera musicale?

Ci sono tanti momenti emozionanti, soprattutto nella vita di quartetto. Uno dei più emozionanti è stato quando abbiamo suonato in un concorso in Svizzera: eravamo preparatissimi sia strumentalmente che mentalmente, e in quell’occasione dare sfogo a tutto lo studio è stato per me molto emozionante ed avvincente.

Ci racconti come hai conosciuto gli altri musicisti del Quartetto? Cosa ti piace del loro modo di suonare e come mai avete deciso di formare il vostro gruppo?

Ci siamo conosciuti al conservatorio di Roma, proprio nella classe di quartetto del Maestro Vicari. Abbiamo deciso di formare il quartetto per vari motivi che si sono venuti ad incastrare. Sicuramente ha contribuito moltissimo la stima reciproca, e la passione per studiare e suonare la musica da camera. Fin da subito inoltre abbiamo sempre avuto obbiettivi precisi, mese dopo mese. Questo sicuramente ha aiutato a rimanere legati al quartetto, e ci motiva giorno dopo giorno a migliorarci.

C’è un brano musicale a cui sei particolarmente legato? Vuoi dirci qual è e come mai?

Sono molto legato alla musica di Janáček, in particolare il primo quartetto. Crea atmosfere e sonorità che mi emozionano ogni volta che le ascolto

Hai altre passioni oltre a suonare il tuo strumento (sport/lettura/viaggi/hobby vari/ecc.)?

Mi piace tantissimo guardare film, appena ho tempo accendo Netflix.

Ascolti altri tipi di musica oltre a quella che suoni? Se sì, quali?

Mi piace ascoltare più generi, dal cantautorato italiano fino alla musica elettronica.

C’è un disco – di qualsiasi genere – che consiglieresti a tutti di ascoltare?

Consiglio a tutti di sentire la musica di Schubert, registrata dal quartetto Alban Berg.

Qual è il libro che leggerai quest’estate?

Sonata a Kreutzer, in preparazione al nostro CD di esordio, in uscita nel 2022.