ANDREA CELLACCHI, fagotto – FRANCESCO GRANATA, pianoforte

Fortissimissimo

DUTILLEUX: Sarabande et Cortège
ERÖD: Sonata “milanese”
PIAZZOLLA: Le Grand Tango
TANSMAN: Sonatine
TORRIANI: Divertimento su temi della “Lucia di Lammermoor”

Dopo la vittoria dell’Aeolus International Competition di Düsseldorf e The Muri Competition 2016, Andrea Cellacchi (1997) ha ottenuto il Premio Abbado 2015 e il Primo Premio nei concorsi di fagotto “AudiMozart 2016”, “G. Rossini” di Pesaro e “Città di Chieri”. Ha inoltre vinto il Secondo Premio all’Internationaler Instrumentalwettbewerb Markneukirchen e il Primo Premio all’International Fox-Gillet Competition (2018). Nello stesso anno è diventato Primo Fagotto solista presso la Luzerner Sinfonieorchester. Nel 2019 ha vinto la posizione di Primo Fagotto dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI e ha ottenuto il Secondo Premio al Concorso Internazionale dell’ARD di Monaco.
Dopo il diploma a 16 anni presso il Conservatorio di Latina, ha studiato con F. Bossone all’Accademia Nazionale di S. Cecilia e con Matthias Rácz presso l’Hochschule der Künste di Zurigo, dove attualmente frequenta il Master Specialistico.

Francesco Granata (1998) si è diplomato al Conservatorio di Milano nel 2016 sotto la guida di A. Chielli. Ha studiato composizione, musica da camera e si è specializzato in pianoforte all’Accademia Nazionale di S. Cecilia sotto la guida di B. Lupo.
Vincitore di numerosi concorsi, nel 2017 ha ottenuto il Primo Premio alla XXXIV edizione del Premio Venezia.
È stato ospite di rassegne quali Gioventù Musicale d’Italia, Società del Quartetto di Milano, Società dei Concerti, Amici della Musica di Padova, Fondazione Teatro la Fenice, Fortissimissimo, Bologna Festival, Festival di Chateauroux. Ha suonato con l’Orchestra Sinfonica del Conservatorio di Milano, l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali, La Fil Filarmonica, Roma Sinfonietta e l’Orchestra del Teatro La Fenice. Nell’aprile 2018 è uscito il suo primo disco allegato alla rivista “Suonare News” e inserito nella CIDIM Collection.

Foto Andrea Cellacchi © Daniel Delang

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